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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 246 —.
   affezione, aveva riacquistato la sua forza ed il suo coraggio, — noi siamo pronti.
   Il re guardò i tre gentiluomini.
   — Così, bisogna fuggire? — diss'egli.
   — Fuggire attraverso un esercito, sire, — disse Athos,
   — in tutti i paesi del mondo si chiama far impeto.
   — Morrò dunque colla spada in pugno, — disse Carlo.
   — Signor conte, signor cavaliere, se per ventura io sono re...
   — Sire, voi ci avete già onorato più che non meritassero dei semplici gentiluomini ; perciò vi siamo riconoscenti. Ma non perdiamo tempo, perchè ne abbiamo già perduto troppo.
   Il re tese un'ultima volta la mano a tutti e tre, cambiò il cappello con quello di de Winter, ed uscì. Il reggimento di de Winter era schierato sur una piattaforma che dominava il campo: il re seguito dai tre amici si diresse a quella piattaforma. Il campo scozzese sembrava finalmente ridesto : gli uomini erano usciti dalle tende, ed eransi ordinati come in battaglia.
   — Vediamo, — disse il re, — forse 6Ì pentono, forse son pronti a marciare.
   — Se si pentono, — rispose Athos, — ci seguiranno.
   — Or bene, — disse il re, — che facciamo?
   — Esaminiamo l'esercito nemico, — disse Athos.
   Gli occhi di quel piccol gruppo si fissarono subitamente su quella linea che all'alba del giorno era stata scambiata per nebbia ; e che i primi raggi del sole manifestavano adesso per un esercito schierato in battaglia. L'aere era puro e limpido, com'è di solito a quell'ora mattutina. Discernevansi perfettamente i reggimenti, le bandiere, e persino il colore delle uniformi e dei cavalli. Videsi allora sur una collinetta, un po' innanzi alla fronte nemica, comparire un uomo piccolo, tozzo e pesante, circondato da alcuni ufficiali, che dirigeva un cannocchiale sul gruppo di cui faceva parte il re.
   — Colui conosce personalmente Vostra Maestà? — domandò Aramis.
   Carlo sorrise.
   — Colui è Cromwell, — diss'egli.
   — Allora abbassate il vostro cappello, sire, che non si accorga della sostituzione.
   — Ah ! —disse il conte de La Fere, — abbiamo perduto molto tempo.
   — Allora, — disse il re, — date l'ordine e partiamo.
   — Datelo voi, sire, — disse Athos.