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affezione, aveva riacquistato la sua forza ed il suo coraggio, — noi siamo pronti.
Il re guardò i tre gentiluomini.
— Così, bisogna fuggire? — diss'egli.
— Fuggire attraverso un esercito, sire, — disse Athos,
— in tutti i paesi del mondo si chiama far impeto.
— Morrò dunque colla spada in pugno, — disse Carlo.
— Signor conte, signor cavaliere, se per ventura io sono re...
— Sire, voi ci avete già onorato più che non meritassero dei semplici gentiluomini ; perciò vi siamo riconoscenti. Ma non perdiamo tempo, perchè ne abbiamo già perduto troppo.
Il re tese un'ultima volta la mano a tutti e tre, cambiò il cappello con quello di de Winter, ed uscì. Il reggimento di de Winter era schierato sur una piattaforma che dominava il campo: il re seguito dai tre amici si diresse a quella piattaforma. Il campo scozzese sembrava finalmente ridesto : gli uomini erano usciti dalle tende, ed eransi ordinati come in battaglia.
— Vediamo, — disse il re, — forse 6Ì pentono, forse son pronti a marciare.
— Se si pentono, — rispose Athos, — ci seguiranno.
— Or bene, — disse il re, — che facciamo?
— Esaminiamo l'esercito nemico, — disse Athos.
Gli occhi di quel piccol gruppo si fissarono subitamente su quella linea che all'alba del giorno era stata scambiata per nebbia ; e che i primi raggi del sole manifestavano adesso per un esercito schierato in battaglia. L'aere era puro e limpido, com'è di solito a quell'ora mattutina. Discernevansi perfettamente i reggimenti, le bandiere, e persino il colore delle uniformi e dei cavalli. Videsi allora sur una collinetta, un po' innanzi alla fronte nemica, comparire un uomo piccolo, tozzo e pesante, circondato da alcuni ufficiali, che dirigeva un cannocchiale sul gruppo di cui faceva parte il re.
— Colui conosce personalmente Vostra Maestà? — domandò Aramis.
Carlo sorrise.
— Colui è Cromwell, — diss'egli.
— Allora abbassate il vostro cappello, sire, che non si accorga della sostituzione.
— Ah ! —disse il conte de La Fere, — abbiamo perduto molto tempo.
— Allora, — disse il re, — date l'ordine e partiamo.
— Datelo voi, sire, — disse Athos.