—- 248 —
Tutte le sciabole a quel comando furono sguainate e luccicarono come lampi.
— Animo, — gridò il re a sua volta, inebbriato da quel fracasso e da quello spettacolo: — animo, signori, fuori le sciabole!
Ma a quel comando, di cui il re diede 1-esempio, Athos ed Aramis soli obbedirono.
— Siamo traditi, — disse sottovoce il re.
— Aspettiamo ancora, — rispose Athos: — forse non hanno riconosciuta la voce di Vostra Maestà, e aspettano l'ordine del loro capo squadrone.
— Non hanno udito quello del loro colonnèllo ! Ma, vedete, vedete ! — esclamò il re fermando il cavallo con una scossa che lo fece piegar sui garretti, e afferrando la briglia del cavallo d'Athos.
— Ah, vili ! ah, traditori ! — esclamava de Winter, di cui udivasi la voce, mentre i suoi uomini, abbandonando le loro file, sparpagliavansi nella pianura.
Una quindicina d'uomini appena erano raggruppati intorno a lui e aspettavano l'impeto dei corazzieri di Cromwell.
— Andiamo a morire con essi! — disse il re.
— Andiamo a morire! — dissero Athos ed Aramis.
— A me i cuori fedeli, — disse de Winter.
Quella voce arrivò sino ai due amici che partirono di galoppo.
— Niente quartieri — gridò una voce in francese, e rispondendo alla voce di de Winter, che li fece trasalire.
Quanto a de Winter, al suono di quella voce, stette pallido e pietrificato. Quella voce era quella d'un cavaliere, salito sur un magnifico cavallo nero, e che faceva impeto a capo di un reggimento inglese, con tanto ardore, che precedeva gli altri di dieci passi.
— È lui, — mormorò de Winter con gli occhi bassi e lasciando penzolarsi la spada al fianco.
— Il re, il re, — gridarono parecchie voci tratte in inganno dal nastro azzurro e dal cavallo sauro di de Winter, — pigliatelo vivo.
— No, non è il re, — esclamò il cavaliere, — non prendete abbaglio. Non è vero, lord Winter, che voi non siete il re? Non è vero che siete mio zio?
In pari tempo Mordaunt, poiché era lui, diresse la canna d'una pistola contro de Winter. Il colpo partì;