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   perdete di vista ; e quando saprete dove sono alloggiati, verrete ad aspettarmi alla porta della eittà.
   Allora, invece di seguire la massa dei prigionieri che si riconducevano in città, Mordaunt 6Ì diresse verso la collina, d'onde Cromwell aveva guardata la battaglia e dove aveva fatta rizzare la propria tenda.
   Cromwell aveva proibito si lasciasse entrare anima viva, ma la sentinella che conosceva Mordaunt per intimissimo del generale, pensò che la proibizione non lo riguardasse.
   Mordaunt spostò la tela della tenda e vide Cromwell seduto innanzi alla tavola, con la testa nascosta fra le mani ; gli voltava le spalle.
   -Sia che avesse inteso o no il rumore che fece Mordaunt entrando, egli non si volse.
   Mordaunt rimase ritto presso la porta. Finalmente, dopo un istante, Cromwell rialzò la sua fronte pensante e quasi si fosse istintivamente accorto che qualcuno fosse là, volse lentamente la testa.
   — Avevo detto che volevo star solo ! — esclamò vedendo il giovane.
   — Non hanno creduto che questo divieto mi riguardasse, signore, — disse Mordaunt; — comunque se voi lo esigete, sono pronto ad uscire.
   — Ah ? siete voi, Mordaunt, — disse Cromwell quasi togliendosi per forza di volontà il velo che gli copriva gli occhi ; — ebbene giacché ci siete? restate.
   — Vi reco le mie congratulazioni.
   — E su che?
   — iSu la presa di Carlo Stuart: siete il padrone d'Inghilterra, ora.
   — Lo ero di più due ore or sono.
   — Come, generale?
   — L'Inghilterra aveva bisogno di me per prendere il tiranno, ora il tiranno è preso.
   — L'avete visto?
   — Sì, signore, — rispose Mordaunt.
   — Che atteggiamento tiene?
   Mordaunt esitò, ma la verità sembrò gli uscisse a forza dalle labbra.
   — Calmo e dignitoso, — diss'egli.
   — Che disse?
   — Poche parole d'addio ai suoi amici.
   — Ai suoi amici ? — mormorò Cromwell ; — ha dunque degli amici?