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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 260 —.
   quand'anche ci fosse mancata la possibilità. Voi potete pensare diversamente, d'Artagnan, considerare le cose in un'altra guisa, amico mio, non ve lo proibisco, ma vi biasimo.
   — Oh, oh, ma in fin dei conti, — ripigliò d'Artagnan, — che importa a me che Cromwell siasi rivoltato contro il suo re scozzese? Io son francese, e tutti questi imbrogli non mi riguardano affatto; perchè me ne dovrei io rendere responsabile ?
   — Perchè? — disse Porthos.
   — Perchè tutti i gentiluomini sono fratelli, perchè voi siete gentiluomo, perchè i re di tutti i paesi sono i primi fra i gentiluomini, perchè la plebe cieca, ingrata, bestiale, gode nel vedere invilito quanto sta sopra di essa; e voi, e voi d'Artagnan, l'uomo della vecchia signoria, l'uomo dal bel nome e dalla buona spada, che contribuiste a dare un re fra le mani di birrai, di sarti e carrettieri! Ah, d'Artagnan, come soldato faceste forse il vostro dovere, ma come gentiluomo siete colpevole ! Ve lo dico io.
   D'Artagnan masticava intanto un gambo di fiore, non rispondeva e 6entivasi a disagio; perchè rivolgendo lo sguardo dal volto d'Athos incontrava quello d'Aramis.
   — E voi, Porthos, — continuò il conte, come se avesse pietà dell'imbarazzo di d'Artagnan; — voi, il miglior cuore, il miglior amico, il miglior soldato ch'io mi conosca; voi che per anima eravate degno di nascere sui gradini d'un trono, e che, o presto o tardi, sarete compensato da un re intelligente; voi, caro Porthos, voi gentiluomo, per genio, per costumi e per coraggio, voi siete colpevole non meno di d'Artagnan.
   Porthos arrossì, ma piuttosto di piacere che di confusione, e nondimeno, abbassando la testa come se fosse umiliato, disse:
   — Sì, sì, credo che abbiate ragione, signor conte.
   Athos si alzò.
   — Suvvia, — diss'egli camminando, rivolto a d'Artagnan e stringendogli la mano; — animo, non fatemi il broncio, caro figliolo, poiché tutto ciò che vi ho detto, ve l'ho detto più che colla voce, col cuore d'un padre. Mi sarebbe stato più facile, credetemi, il ringraziarvi di avermi salvato la vita e di non esprimervi una sola parola sui miei sentimenti.
   — Son certo, certissimo, Athos, — riprese d'Artagnan, stringendogli la mano egli pure; — ma si è che voi pure