Pagina (265/275)
Pagina
Pagina (265/275)
|
Venti anni dopo (volume 2)
Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
Aderisci al progetto!
[Progetto OCR]
[ Testo della pagina elaborato con OCR ]
— 263 —.
LXII.
Gesuddio !
Al giunger© in faccia alla casa, Mordaunt vide d'Artagnan sul limitare e i soldati sdraiati qua e là colle loro armi sull'erba del giardino.
— Olà! —- gridò con voce strozzata dalla foga del correre. — I prigionieri ci sono ?
— Sì, signore, — disse il sergente, levandosi vivamente al par de' suoi uomini, che recarono subito come lui la mano al cappello.
— Bene ! quattro uomini li prendano e li conducano subito al mio alloggio.
E quattro uomini si mossero per obbedire.
— Che cosa volete da me? — domandò d'Artagnan con quell'aria tra il buon cristiano e il beffardo, che i nostri lettori gli han veduto assumere tante volte; — che c'è di nuovo ?
— C'è, — disse Mordaunt, — che ho comandato a quattro uomini di prendere i prigionieri che abbiam catturato stamattina, e condurli al mio alloggio.
— E perchè? — domandò d'Artagnan. — Perdonatemi se sono curioso ; ma comprenderete che desidero esser meeso al fatto a questo proposito.
— Perchè ora i prigionieri sono miei,--disse Mordaunt
alteramente, — e ne dispongo a mio capriccio.
— Permettete, mio giovane signore, ma parmi pigliato un piccolo abbaglio; i prigionieri sono di chi li fa, e non di quelli che hanno veduto a farli; potevate prendere milord de Winter, ch'era vostro zio, a quanto m'han detto, ma avete preferito ucciderlo; sta bene; noi potevamo, du Vallon ed io, uccidere questi due gentiluomini, e abbiamo preferito prenderli; differenza di gusti.
Le labbra di Mordaunt divennero bianche. D'Artagnan comprese che gli affari stavan per guastarsi e si die a sonare il tamburo sulla porta. Al primo colpo Porthos usci, e venne a collocarsi dall'altro lato della porta, di cui 1 suoi
|