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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 265 —.
   fcore generale Oliviero Cromwell ha dispoeto dei nostri prigionieri a vostro favore, vi avrà 6enza dubbio fatto per iscritto quest'atto di donazione.
   Mordaunt si fermò di botto.
   Vi avrà dato qualche letterina per me, un pezzettino di carta che attesti che venite in nome suo ; datemelo, perchè anch'io possa almeno con un pretesto, scusare l'abbandono de' miei compatriotti. Altrimenti, capirete bene, quantunque io sia certissimo che il generale Oliviero Cromwell non possa aver rancore con loro, la cosa avrebbe una brutta conseguenza.
   Mordaunt indietreggiò, e sentendo il colpo, volse un terribile sguardo a d'Artagnan; ma questi rispose colla ciera più ridente ed amichevole di cui siasi mai illuminato il suo viso.
   — Quando vi dico una cosa, signore, mi fareste voi l'ingiuria di dubitarne?
   — Io ? io dubitare di quel che dite ? il cielo me ne scampi e liberi, mio caro signor Mordaunt! Vi ritengo al contrarrlo un compito e degno gentiluomo al solo vedervi, e poi ve l'ho da dire schietta? — riprese d'Artagnan con la sua bonomia.
   — Parlate, signore.
   — Il signor du Vallon, che vedete là, è ricco; ha quaranta mila lire di rendita; quindi non fa gran conto del denaro: non parlo dunque per lui, ma per me.
   — E così?
   — E così io non sono ricco: in Guascogna l'esser povero non è un disonore, signore: nessuno lo è, ed Enrico IV, di gloriosa memoria, che era il re di Guascogna,, come Sua Maestà Filippo IV è re di Spagna, non aveva mai un 6oldo in tasca.
   — Terminate, signore, — disse Mordaunt; — m'accorgo dove volete arrivare, e se è quello che io penso che vi trattiene possiamo togliere quella difficoltà.
   — Ah! sapevo bene, — disse d'Artagnan, che eravate un giovane di spirito. Or bene, ecco il fatto, ecco dove il tasto mi preme, come diciamo comunemente noi altri francesi; sono un ufficiale di ventura, nuli'altro, non ho di rendita che la mia spada, la quale mi frutta più colpi che biglietti di banca. Ora prendendo stamattina due francesi che mi parevano di gran nobiltà, ho detto fra me stesso: « La mia fortuna è fatta ». Dico due perchè in tal