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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   -vetstti ^isri^ri BQPO
   iii.
   LXITI,
   È provato ohe nelle piìt difficili situazioni i PIÙ grandi animi non perdono coraggio, ne i BUONI stomachi l'appetito.
   La piccola comitiva, senza scambiar parola, senza guardarsi indietro corse di gran galoppo, attraversando un fiu-micello di cui nessuno sapeva il nome, e lasciando a sinistra una città che Athos pretendeva esser Durham.
   Finalmente si scorse un boschetto e dato un ultimo sprone ai cavalli, si diressero da quella parte.
   Appena furono spariti dietro una tenda di verzura, folta abbastanza per celarsi agli sguardi di chi poteva inseguirli, si arrestarono per tener consiglio: i cavalli furono dati a due lacchè perchè li lasciassero riposare e prender lena senza levar loro nè sella nè briglia, e fu posto Gri-maud in sentinella.
   — Prima di tutto, lasciate che v'abbracci, amico mio, — disse Athos a d'Artagnan, — voi nostro salvatore, il vero eroe tra di noi !
   — Athos ha ragione, e vi ammiro, — disse a sua volta Aramis stringendoselo fra le braccia, — a cosa non dovreste aspirare voi con un maestro intelligente, occhio infallibile, braccio d'acciaio, e spirito che sempre guida alla vittoria ! /
   — Va bene, va bene, — disse il Guascone, — accetto tutto per me e per Porthos; abbracci e ringraziamenti; non abbiam tempo da perdere adesso: andate, andate.
   •— Ora, — disse Athos, — non si tratterebbe più di cor-
   Dumas. Venti anni dopo. — III
   I