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Venti anni dopo (volume 3)
Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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questo soggetto da Oliviero Cromwell, © so come devo regolarmi.
Athos ed Aramis si scambiarono un'ultima occhiata.
— E terminato il processo non tarderà ad esser giustiziato, — continuò d'Artagnan. — Oh, i puritani son gente che fan le cose in fretta.
— E a che pena pensate che possa essere condannato?
— domandò Athos.
— Ho paura sia la pena di morte: gliene hanno fatte troppe perchè possa sperare perdono, non c'è più che un ripiego per loro: ammazzarlo; non conoscete il detto di Oliviero Cromwell quando, venuto a Parigi, gli fu mostrato il torrione di Yincennes, ov'era rinchiuso il signor di Ven-dome?
— Cos'ha detto?
— Non bisogna toccare i principi che alla testa.
— Lo so, — disse Athos.
— E voi credete che non metterà la sua massima in ese-cuzione; ora che tiene il re?
/— Sicuro, ma ragione di più per non abbandonare l'augusta testa minacciata.
— Athos, diventate matto?
— No, amico mio, — rispose gravemente il gentiluomo.
— De Winter è venuto a cercarci in Francia, ci ha condotti da madama Enrichetta. Sua Maestà ha fatto l'onore a d'Herblay ed a me di chiederci il nostro aiuto pel suo sposo; abbiamo impegnatola nostra parola in cui tutto si comprendeva: abbiamo impegnato la nostra forza, la nostra intelligenza, la nostra vita, e noi saremo fedeli alla nostra parola; n'è vero, d'Herblay?
— Sì, — disse Aramis, — abbiamo promesso.
— E poi, — soggiunse Athos, — noi abbiamo un'altra ragione, ed eccola: state bene attenti. Tutti sono poveri e meschini ora in Francia. Noi abbiamo un re decenne che non sa ancora cosa voglia; abbiamo una regina che è resa cieca da una tardiva passione; abbiamo un ministro che regge la Francia come farebbe d'una vasta fattoria, vale a dire non preoccupandosi che di quanto può cavarvi d'oro, sgovernandola con l'intrigo e l'astuzia italiana; abbiamo i principi che fanno bell'opposizione personale ed egoista, che non faranno altro che strappar di mano a Maurino qualche verga d'oro, qualche briciolo di potere. Io li ho serviti, non per entusiasmo, lo sa ben Dio se li stimo più di quanto valgono, e che non sono molto in alto nella
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