Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 3) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (14/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (14/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 12 — .
   seguiamo la scorta, troveremo tutto divorato, e noi moriremo di fame; clie paese maledetto è quest'Inghilterra! è la prima volta che non pranzo. Il pranzo è il mio pasto migliore, per mio conto.
   — Ohe ne dite, d'Artagnan? —- disse Athos; — siete dell'avviso d'Aramis?
   — No, —disse d'Artagnan, — sono invece di tutt'altro parere.
   — Come ! volete seguire la scorta ? — disse Porthos spaventato.
   — No, ma seguire la sua strada.
   Gli occhi di Athos brillarono di gioia.
   — Far via colla scorta! — esclamò Aramis.
   — Lasciate parlare d'Artagnan, sapete che è l'uomo dei buoni consigli, — disse Athos.
   — 'Gli è certo, — soggiunse d'Artagnan, — che bisogna andare dove nessuno ne cerca. E siccome a nessuno verrà in mente di cercarci fra i puritani, andiamo fra i puritani.
   — Benissimo amico, consiglio eccellente, — disse Athos, — stavo per proporvelo io, quando m'avete preceduto.
   — È anche il vostro parere? — domandò Aramis.
   — Sì, si crederà che vogliamo abbandonar l'Inghilterra, ci cercheranno nei porti; intanto arriveremo a Londra col re.
   — Una volta a Londra, nessuno ci troverà ; gli è facile nascondersi in mezzo ad un milione di uomini, senia contare, — aggiunse Athos, dando un'occhiata ad Aramis, — le probabilità che ci presenta questo viaggio.
   — Sì, — disse Aramis, — lo capisco.
   — Io non ci comprendo nulla, — disse Porthos, — ma non monta ; giacché questo è il parere di Athos e di d'Artagnan, questo dev'essere il migliore.
   — Ma, — disse Aramis, — non sembreremo sospetti al colonnello Harrison?
   — Al contrario! — disse d'Artagnan; — è proprio su quello che io conto; il colonnello Harrison è un nostro amico; l'abbiamo visto due volte presso il generale Cromwell ; sa che siamo stati a lui inviati dalla Francia da monsignor Mazarino: ci considererà come fratelli. D'altronde non è il figlio di un beccaio ? sì, non è vero ! Or bene, Porthos gli farà vedere come si ammazza un bue con un pugno, ed io come si rovescia un toro, prendendolo per le corna; ciò ci guadagnerà la sua fiducia.
   Athos sorrise. i