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La giornata era stata faticosa, e tuttavia, ad eccezione di Porthos, il cui sonno era inflessibile quanto l'appetito, gli amici dormirono male.
Il domani mattina d'Artagnan fu il primo ad essere in piedi.
Era sceso-alle scuderie, aveva visti i cavalli, aveva già dati gli ordini necessari, quando Athos ed Aramis non erano ancora alzati, e Porthos russava ancora.
Alle otto del mattino, si misero in marcia nello stesso ordine. del giorno prima. Ma d'Artagnan lasciò i suoi amici camminare dal canto loro, ed andò dal signor Groslow a rinnovare la conoscenza avvenuta il giorno prima.
Questi, blandito dai suoi elogi, lo ricevette con un grazioso sorriso.
— Signore, — disse d'Artagnan, — non mi par proprio vero di trovare qualcuno con cui parlare la mia povera lingua. Il signor du Vallon, mio amico, è d'un carattere molto melanconico, di modo che non gli si potrebbero cavare quattro parole al giorno; quanto ai due nostri prigionieri, comprenderete che son poco in vena di far conversazione con loro !
— Sono realisti arrabbiati? — disse Groslow.
— Ragione di più perchè ci facciano il muso per la presa dello Stuart, a cui spero bene instituirete un buono e bel processo.
— Diavolo! — disse Groslow, — lo conduciamo a Londra per questo.
— E non lo perderete d'occhio m'immagino?
— Peste ! lo credo io ! Lo vedete, — aggiunse l'ufficiale ridendo, — ha una scorta veramente regale.
— Oh, di giorno non c'è pericolo che vi sfugga, ma alla notte...
— Di notte poi si raddoppiano le cautele.
— E che modo di sorveglianza adoperate?
— Otto uomini stanno sempre nella sua camera.
— Diavolo! — esclamò d'Artagnan, — è ben custodito. Ma o'itre quegli otto uomini porrete 6enza dubbio anche una guardia al di fuori? Non si possono prendere bastanti precauzioni contro un tal prigioniero.
— Oh, no, vi pare? che volete che facciano due uomini senz'armi contro otto uomini armati?
— Come, due uomini?
— Sì, il re e il suo cameriere.