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— Sotto che rapporto?
— Sarebbero capaci di. tentar un colpo di mano?
D'Artagnan die uno scoppio di risa.
— Gesuddio! — esclamò il Guascone, — uno dei due trema dalla febbre, non potendo avvezzarsi all'ameno paese che voi abitate ; l'altro e cavaliere di Malta, timido come una fanciulletta, e per maggior sicurezza abbiamo tolto loro fino i coltelli a serramanico e le forbici da tasca.
— Or bene, — disse Groslow, — conduceteli con voi.
— Come volete.
— 'Sì, ho otto uomini. Quattro custodiranno i vostri prigionieri e quattro il re.
— La cosa insomma potrebbe anche accomodarsi, — disse d'Artagnan, — quantunque capisca benissimo che vi mettiamo in un imbarazzo.
— Eh, via! V'aspetto e vedrete che tutto andrà benissimo.
— Oh, non m'inquieto affatto, — disse d'Artagnan; — a un uomo come voi io lascio fare ad occhi chiusi.
Quest'ultima lusinga fece fare all'ufficiale uno di quei sorrisetti di soddisfazione che creano subito amici coloro che li provocano, poiché sono un'emanazione della vanità blandita.
— Ma adesso che ci penso, — disse d'Artagnan, — che ne impedisce di cominciare fin da stasera?
— Che cosa?
— La nostra partita !
— Niente, in verità, — disse Groslow.
— Or bene, venite stasera da noi ; e domani verremo da voi a restituirvi la visita. Se i nostri realisti arrabbiati non vi vanno a genio, non badate loro; avremo sempre guadagnato di aver passato bene una notte.
— A meraviglia ! stasera in casa vostra, domani in casa di Stuart, dopo domani in casa mia.
— E gli altri giorni a Londra. Eh, diavolo ! — disse d'Artagnan, — vedete bene che si può stare allegri dappertutto.
—- Sì, quando s'incontrano dei francesi come voi, — disse Groslow.
— E come il signor du Vallon; vedrete che gagliardo! un frondista scalmanato che poco mancò non schiacciasse M.azarino tra due porte; gli dànno da fare perchè hanno paura.