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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 31 — .
   «¦rossa ghignazzata, — non cercate che bernoccoli e pie-
   ll-l voi altri francesi.
   •Carlo aveva tutto udito, tutto compreso. Un leggiero ros-saĺ al suo volto ; i soldati che lo custodivano lo videro s ocQ a poco stender le membra stanche, e protestando un eccessivo caldo, provocato da una stufa, trasse indietro la coperta scozzese sotto la quale, abbiamo detto, 6tava sdraiato bello e vestito.
   Athos ed Aramis trasalirono di gioia, vedendo che il re era sdraiato vestito. ^
   La partita comincị: quella sera la fortuna aveva cambiato, ed era per Groslow. Teneva tutto e vinceva sempre. Un centinaio di doppie pasṣ coś da una parte all'altra della tavola. Groslow era allegro come un matto.
   Porthos che aveva perduto di nuovo le cinquanta doppie che aveva vinto il giorno prima, e inoltre una trentina di doppie sue, era molto imbronciato e interrogava d'Artagnan col ginocchio, come per domandargli se non fosse ora di passare a un altro gioco; dal canto loro, Athos ed Aramis, lo guardavano con occhio indagatore, ma d'Artagnan restava impassibile. Suonarono le dieci. S'ud́ passare la ronda.
   — Quante ronde fate? — disse d'Artagnan, cavando altre doppie di saccoccia.
   — Cinque, — disse Groslow, — una ogni due ore.
   — Bene, — noṭ d'Artagnan, — è cosa prudente.
   Ed a sua volta lancị un'occhiata ad Athos e ad Aramis.
   Intesero il passo della pattuglia che si allontanava.
   D'Artagnan rispose per la prima volta a Porthos con un colpo di ginocchio simile.
   Ciononpertanto, attratto dall'allettamento del gioco e dalla vista dell'oro, tanto potente presso tutti gli uomini, i soldati la di cui consegna era di restare nella camera del re, si erano a poco a poco avvicinati alla porta, e là, alzandosi sulla punta dei piedi, guardavano da sopra la spalla di d'Artagnan e di Porthos ; quelli della porta si erano pure avvicinati, secondando in questo modo il desiderio dei quattro amici, che preferivano averli sottomano senza correre ai quattro cantoni della stanza. Le due sentinelle della porta avevano sempre la spada snudata, ma vi si appoggiavano sulla punta, e guardavano i giocatori.
   Athos pareva calmarsi di mano in mano che si avvicinava il momento ; le sue mani bianche ed aristocratiche giocavano con dei luigi che egli- 4orceva e raddrizzava con