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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 35 —
   cosa sia,; ma è l'idea d'una sconfitta che mi tormenta, jsfol modo in cui volgono le cose, prevedo che dovremo ingaggiare battaglia a Londra, alle province, a tutta l'Inghilterra e sarà inevitabile la nostra sconfitta.
   _ Dobbiamo assistere a questa gran tragedia sino alla
   fine, — disse Athos, — e non abbandonare l'Inghilterra, se non vedutone lo scioglimento, quale pure si possa essere. La pensate come me, Aramis ?
   — In tutto e per tutto, mio caro conte; poi vi confesso che non mi rincrescerebbe trovare Mordaunt; mi pare che abbiamo un conto da regolare con lui, e non siamo uomini noi da abbandonare un paese senza pagare questa sorte di debiti.
   — Ah, questa poi è un'altra faccenda, — disse d'Artagnan, — ed ecco una ragione che mi sembra plausibile. Per me confesso che per aver il gusto di trovar quel caro Mordaunt, m'impegnerei di rimanere a Londra anche un anno. Pensiamo però a prender alloggio in luogo sicuro e in modo da non destar sospetto, perchè a quest'ora Crom-well ci farà cercare, e Cromwell, a quel che pare, non è uomo da scherzare: Athos, conoscereste voi in tutta la città un albergo in cui ci fosse biancheria pulita, carne cotta convenientemente e vino che non sia fatto col luppolo o col ginepro?
   — Credo troveremo quel che occorre, — disse il conte de La Fere; — de Winter ci ha condotti in casa di un uomo, che diceva essere un vecchio spagnuolo naturalizzato inglese dalle ghinee de' suoi compatrioti. Che ne dite, Aramis ?
   — Dico che il progetto di fermarci dal senor Perez mi sembra ragionevolissimo, ed io l'adotto per conto mio. Noi invocheremo il ricordo di quel povero de Winter, per il quale sembrava avere una grande venerazione; gli diremo ohe viaggiamo per diporto per vedere ciò che accade; gli daremo una ghinea a testa al giorno, e credo che mediante tutte queste cautele, potremo stare abbastanza tranquilli.
   — Ve ne dimenticate una, Aramis, ed è una precauzione importante.
   — Quale?
   — Quella di cambiar abito.
   — Perchè dio' cambiar abito ? — obiettava Porthos ; —- stiam 6Ì comodi in questi !
   — Per non essere riconosciuti, — disse d'Artagnan, — i nostri abiti hanno un taglio e un colore quasi uniformi
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