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abile, il più prode, il più devoto di noi quattro, m'ha detto lasciandomi: « Cavaliere, dite al re che domani alle dieci di sera lo rapiremo ». E poiché lo ha detto, lo farà.
— Ditemi il nome di questo generoso amico, — disse il re, — perchè io ne serbi eterna riconoscenza, anche se non riesce.
— D'Artagnan, o sire, lo stesso che mancò poco vi salvasse quando il colonnello Harrison entrò sì mal a proposito.
— Siete davvero uomini meravigliosi ! — aggiunse il re, — qualunque mi avesse raccontato simili cose, non ci avrei creduto.
— Ora, sire — ripigliò Aramis, — ascoltatemi. Non vi dimenticate un sol momento che vegliamo per la vostra salvezza, il minimo canto, il minimo segno di chi vi si accosta; spiate tutto, ascoltate tutto, commentate tutto.
— Oh, cavaliere! — esclamò il re, — che posso mai dirvi? Nessuna parola, venisse anche dal più profondo del cuore, potrebbe esprimervi la mia riconoscenza. Se vi riuscite, non vi dirò che salvate un re, no; veduto dal patibolo, com'io lo vedo, di potere sovrano, ve lo giuro, è ben poca cosa : ma conserverete un marito alla moglie, un padre ai figli. Cavaliere, toccatemi la mano, è quella d'un amico che vi amerà sino all'ultimo respiro.
Aramis voleva baciare la mano del re, ma il re strinse la sua e se l'appoggiò contro il cuore. In quel momento entrò un uomo, senza battere nemmeno alla porta. Aramis volle ritrarre la mano, il re Carlo la ritenne.
Colui che entrava era un puritano 6emi-prete, semi-soldato, quali ne pullulavano vicino al generale Cromwell.
— Che volete, signore? — chiese il re.
— Desidero sapere se la confessione di Carlo Stuart è terminata, — disse il nuovo arrivato.
— Che v'importa? — disse il re; — noi non siamo della stessa religione.
— Tutti gli uomini sono fratelli, — disse il puritano. —-Un mio fratello sta per morire, ed io vengo ad esortarlo alla morte.
— Basta, — disse Parry, — il re non sa che fare delle vostre esortazioni.
— Sire, — disse sommesso Aramis al re, — siate circospetto, è senza dubbio qualche spia.
— Dopo il reverendo dottor vescovo, — disse Carlo, — vi ascolterò con piacere, signore.