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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 64 — .
   Due sentinelle vigilavano alla porta del re, due altre passeggiavano davanti al balcone sulla piattaforma del patibolo, dove il ceppo era già stato collocato.
   Il re era pieno di speranza. Rivedendo Aramis, quella speranza gli si mutò in gioia. Abbracciò Juxon, strinse la mano ad Aramis. Il vescovo fece mostra di parlare forte davanti a tutti del loro colloquio del giorno prima. Il re gli rispose che le parole che gli aveva rivolte il giorno prima avevano portato il loro frutto, e ch'egli desiderava ancora un altro colloquio.
   Juxon si rivolse agli astanti, pregandoli di lasciarlo 6olo col re. Tutti si ritirarono.
   Quando fu chiusa la porta:
   — Sire, — disse Aramis rapidamente, — siete salvo! Il carnefice di Londra è scomparso. Il suo aiutante s'è rotta una coscia ieri sotto le finestre di Vostra Maestà. Quel grido che abbiamo udito era il suo. Senza dubbio la sparizione del carnefice sarà già stata notata, ma non v'ha carnefice che a Bristol, e ci vuol tempo per andarlo a cercare. Possiamo contar dunque sino a domani.
   — Ma il conte de La Fère? — domandò il re.
   — Sta a due piedi sotto di voi, sire, — rispose Aramis. Prendete il poker dal braciere e battete tre colpi: udrete che vi risponderà.
   Il re con mano tremante prese lo strumento e battè tre colpi ad uguali intervalli. Tosto colpi sordi e misurati risposero sotto il pavimento al segnale dato.
   — Dunque, — chiese re Carlo I, •— egli mi risponde?...
   — È il conte de La Fère, — disse Aramis; — prepara la via da cui Vostra Maestà potrà fuggire. Parry dal canto suo solleverà questa lastra di marmo, e voi passerete liberamente.
   — Ma, — disse Parry, — non ho alcun arnese.
   — Pigliate questo pugnale, — rispose Aramis, — ma badate di non smussarlo troppo, perchè potreste aver bisogno di valervene a tutt'altro che a smovere una pietra.
   — Oh ! Juxon, — disse Carlo, voltandosi verso il vescovo, e prendendolo per le mani, — Juxon accogliete la preghiera di colui che fu vostro re...
   — Che lo è ancora e che lo sarà sempre, — disse Juxon, baciando la mano del principe.
   — Pregate per tutta la vita per questo gentiluomo qui presente, per quest'altro che sentite sotto i nostri piedi, per