— 235 — .
__Perdio! — disse Aramis, sono stato utile dunque a
qualche cosa, Monsignore; si degni Vostra Eminenza di ricevere i miei omaggi ! Scommetto che è quel San Cristoforo di Porthos che ha eseguito questo colpo di mano. A proposito, dimenticavo...
E diede un ordine sottovoce ad un cavaliere.
— Credo sia prudenza partire, — disse d'Artagnan.
— Sì, ma aspetto qualcuno... un amico di Athos.
— Un amico? — disse il conte.
— Toh, eccolo che arriva al galoppo attraverso il bosco.
— Signor conte! signor conte! — asciamo una voce giovanile che fece trasalire Athos.
— Raoul ! Raoul ! — esclamò il conte de La Fere.
Per un momento il giovane dimenticò il suo rispetto usuale; e 6Ì gettò al collo di suo padre.
— Vedete, signor cardinale, non vi pare che sia stato un peccato, separare delle persone che si amano come ci amiamo noi! Signori, — continuò Aramis, rivolgendosi ai cavalieri, che si riunivano facendosi sempre più numerosi, -— signori, circondate Sua Eminenza per fargli onore; essa vuole concedervi il favore della sua compagnia; voi gliene sarete riconoscenti, spero. Porthos, non perdete di vista Sua Eminenza.
Ed Aramis si riunì a d'Artagnan e ad Athos, che deliberavano, e si pose a discorrere con loro.
— Allora, — disse d'Artagnan, dopo cinque minuti di chiacchiere, — in viaggio!
— E dove andiamo ! — domandò Porthos.
— A casa vostra, caro amico, a Pierrefonds, il vostro castello è degno di offrire la sua ospitalità signorile a Sua Eminenza. È poi molto ben situato, nè troppo vicino nè troppo lontano da Parigi: di là si potranno stabilire delle facili comunicazioni colla capitale. Venite, monsignore, voi starete come un principe pari vostro.
•— Principe decaduto, — disse pietosamente Mazarino.
— La guerra ha i suoi alti e bassi, Monsignore, — rispose Athos, — ma state tranquillo, che noi non ne abuseremo .
— No, ma ne useremo, — rispose d'Artagnan.
In tutto il resto della notte i rapitori corsero con la instancabile rapidità d'una volta; Mazarino cupo e meditabondo, si lasciava trascinare in mezzo a quella corsa di fantasmi,