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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 245 — .
   conte de La Fere ed il signor du Vallon di accompagnarlo. Noi gli eravamo troppo affezionati per rifiutargli una simile domanda. Siamo partiti ieri sera, ed eccoci.
   — Eccovi.
   — Sua Eminenza aveva qualche cosa da partecipare a Sua Maestà, qualche cosa d'intimo e segreto, missione che non poteva essere affidata se non ad uomo sicuro, di modo che mi ha mandato a San Germano. Perciò dunque, mio caro signor Bernouin, se voi volete far qualche cosa di gradito al vostro signore, avvisate Sua Maestà del mio arrivo, e ditele lo scopo.
   Sia che parlasse sul serio o che il suo discorso non fosse che una celia, siccome era evidente che d'Artagnan era, nelle circostanze presenti, il 60I0 uomo che potesse toglier le inquietudini ad Anna d'Austria, Bernouin non fece alcuna difficoltà ad andare ad avvertirla di quella singolare ambasciata, e come egli aveva previsto, la regina gli diede ordine di introdurre sul momento il signor d'Artagnan.
   D'Artagnan s'avvicinò alla sua sovrana con tutti i segni del più profondo rispetto. Giunto a tre passi da essa, pose un ginocchio in terra e le presentò la lettera.
   Era, come abbiamo detto, una semplice lettera, metà d'introduzione e metà credenziale. La regina la lesse, riconobbe perfettamente la calligrafia del cardinale, benché fosse un po' tremante ; e siccome quella lettera non le diceva niente di quanto era avvenuto,» essa domandò dei particolari.
   D'Artagnan le raccontò tutto con quell'aria semplice e ingenua che sapeva assumere tanto bene in certe circostanze.
   La regina man mano che egli parlava lo guardava con crescente stupore ; essa non comprendeva come un uomo osasse concepire una simile impresa, e tanto meno che avesse l'audacia di raccontarla a colei che aveva tutto l'interesse e quasi il dovere di punirlo.
   — Come, signore! — esclamò la regina colma di indignazione, quando d'Artagnan ebbe finito il suo racconto, — voi osate confessarmi il vostro delitto ! raccontarmi il vostro tradimento !
   — Scusate, madama, ma mi sembra, che Vostra Maestà abbia mal compreso; forse mi sono spiegato male, ma mi pare che non c'entri affatto il delitto ed il tradimento. Il signor Mazarino ci teneva in prigione, io ed il signor du Vallon, perchè noi non abbiamo potuto credere che ci abbia mandati in Inghilterra per veder tagliar la testa tran-