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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 247 — .
   ___ Non ci guadagnate di più, madama, poiché il caso del mio arresto è previsto, quanto quello della liberazione del cardinale. Se domani a un'ora fissata io non sarò ritornato, dopo domani mattina il cardinale sarà condotto a
   Parigi. .
   _ Si vede bene, signore, che voi vivete colla vostra posizione, lungi dagli uomini e dalle cose! poiché altrimenti voi sapreste che il cardinale è stato cinque o sei volte a Parigi, da quando siamo partiti, e che ha visto il signor di Boeufort, di Bouillon, il Coadiutore, il signor di El-boeuf e che nessuno ha avuto l'idea di farlo arrestare.
   — Perdono, madama, so tutto; ma i miei amici non condurranno il cardinale dai signori di Beaufort, di Bouillon, d'Elboeuf o dal Coadiutore, dato che questi signori fanno la guerra per loro conto, e che accordando loro quanto desiderano, il cardinale se la caverebbe a buon mercato; ma bensì al parlamento che si può comperare al minuto è vero, ma che il signor Mazarino non è abbastanza ricco per comperare all'ingrosso.
   — Credo, — disse Anna d'Austria, fissando lo sguardo, che sdegnoso in una donna, diventava terribile in una re gina, — credo che voi minacciate la madre del vostro re.
   — Madama, — disse d'Artagnan, — io minaccio perchè mi costringono. Io mi faccio grande perchè è necessario che mi metta all'altezza degli avvenimenti e delle persone. Ma credete ad una cosa, madama, come è vero che vi è un cuore che batte per voi in questo petto, credete pure che voi siete stata l'idolo costante della nostra vita, che noi abbiamo (voi lo sapete bene, mio Dio), rischiata venti volte per Vostra Maestà. Sentiamo, madama; forse Vostra Maestà non avrà pietà dei suoi servitori che da vent'anni hanno vegetato nell'ombra, senza lasciar sfuggire in un sospiro i secreti santi e solenni che essi avevano avuto la fortuna di dividere con voi? Guardatemi, io che vi parlo, madama, io che voi accusate di -alzare la voce e di prendere un tono minaccioso. Chi sono io? un povero ufficiale senza risorse, senza ricovero, senza avvenire, 6e lo sguardo della regina che da tanto tempo ho cercato non si fissa su di me. Guardate il signor conte de La Fère, un tipo di nobiltà, un fiore della cavalleria ; egli s'è schierato contro la regina, o meglio contro il suo ministro, e quello non ha esigenze che io sappia. Osservate infine il signor du Vallon, quell'anima fedele, quel braccio d'acciaio, egli attende da vent'anni dalla vostra bocca una parola che lo faccia col blasone quello che è pei