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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   _ 252 —
   Bene, ci rifletteremo e forse lo pregheremo. Siete contento, signore^? ^ £ una cosa cke ja regina non ha
   firmato.
   — Qual è? . .
   — Ed è una cosa di massima importanza.
   ___L'adesione al trattato?
   __ gì. A qual prò? il trattato lo firmo domani.
   __V'è una cosa che credo di poter affermare a Vostra
   Maestà, — disse d'Artagnan: — e cioè che se Vostra Maestà non firma questo suo consenso oggi, essa non avrà il tempo di firmarlo più tardi. Vogliate dunque, ve ne supplico, scrivere sotto questo programma, scritto tutto di mano del signor Mazarino, come vedete, quanto segue:
   « Acconsento a ratificare il trattato proposto dai Parigini ».
   Anna era presa in trappola, non poteva indietreggiare, e firmò. Ma appena ebbe firmato, il suo orgoglio scoppiò come una tempesta dentro di lei e si mise a piangere.
   D'Artagnan trasalì, vedendo quelle lagrime. In quel tempo le regine piangevano come donne volgari.
   Il Guascone scosse il capo. Quelle lagrime regali sembravano bruciargli il cuore.
   — Madama, — diss'egli inginocchiandosi, — guardate il disgraziato gentiluomo che si trova ai vostri piedi, egli vi prega di credere che ad un cenno di Vostra Maestà tutto gli sarà possibile. Egli ha fede in sè stesso, ha fede nei suoi amici, vuole quindi aver fiducia anche nella regina; e la prova che egli non teme nulla, che non specula affatto, si è che egli ricondurrà il signor Mazarino a Vostra Maestà senza condizioni. Guardate, madama, ecco qui le firme sacre di Vostra Maestà, se credete di dovermele rendere, voi lo farete. Ma a partire da questo momento esse non vi impegnano più a nulla.
   E d'Artagnan sempre ginocchioni, con uno sguardo fiammeggiante d'orgoglio e di virile intrepidezza, riconsegnò in fascio ad Anna d'Austria quelle carte che egli le aveva strappate una alla volta con tanta fatica.
   Vi sono dei momenti in cui se tutto non è buono, tutto non è cattivo in questo mondo, vi sono dei momenti in cui nei cuori i più aridi e freddi, come un germe inaffiato dalle lagrime d'una immensa commozione, sorge un sentimento generoso, che il calcolo e l'orgoglio soffocano se un altro sentimento non 6e ne impadronisse sin dal prin-