— 259 — .
taguan di ventidue anni fa, il loro luogotenente di ventanni fa, ed il loro capitano del giorno prima.
Giungendo alla porta di città la carrozza fu salutata con delle alte grida di: « Viva il re! » e di « Viva la regina! », alcune grida di « Viva Mazarino ! » si mischiarono, ma non ebbero alcuna eco.
La comitiva si recava a Nostra Signora, dove dovevano cantare il Te Deum.
Tutto il popolo di Parigi era nelle strade. Si erano scaglionati gli Svizzeri su tutta la lunghezza della strada ; ma siccome la strada era lunga, essi non erano posti che a sette od otto passi di distanza, alla sola altezza di un uomo. Il bastione quindi era assolutamente insufficiente, e di quando in quando la diga rotta da un'ondata di gente doveva molto faticare per riallacciarsi.
Ad ogni rottura, sempre benevola d'altronde, poiché dimostrava il desiderio che avevano i parigini di rivedere il loro re e la loro regina, di cui erano privi da un anno, Anna d'Austria guardava d'Artagnan con inquietudine, e costui la rassicurava con un sorriso.
Mazarino che aveva dispensato un migliaio di luigi per fa? gridare « Viva. Mazarino » e che non aveva stimate le grida che aveva inteso a venti doppie, guardava con inquietudine Porthos ; ma la gigantesca guardia del corpo rispondeva a quello sguardo con una magnifica voce da basso: « Siate tranquillo, monsignore », ed infatti Mazarino si tranquillizzò sempre più.
Giungendo al Palazzo Reale, si trovò una folla ancora maggiore; essa aveva affluito su quella piazza da tutte le vie adiacenti, e si vedeva, come una larga fiumana ondeggiante, tutta quell'onda di popolo agitarsi davanti alla carrozza ed entrare tumultuosamente sino in via Sant'Onorato.
Quando arrivarono sulla piazza, scoppiarono grida di « Vivano le loro Maestà! ». Mazarino si curvò alla portiera. Due o tre grida di « Viva il cardinale ! » salutarono la sua comparsa ; ma quasi subito dei fischi e delle urla li soffocarono inesorabilmente. Mazarino impallidì e si gettò indietro a precipizio.
-— Canaglie ! — mormorò Porthos.
D'Artagnan non disse nulla, ma s'arricciò un baffo con un gesto particolare che indicava che il suo beli'umore guascone cominciava a riscaldarsi.