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Alcuni mormorii si levarono dalla folla, che questa volta j rivolse al re come s'era rivolta al ministro.
Avanti ! —- gridò d'Artagnan a gran voce.
Avanti ! — ripetè Porthos.
Ma, parve che la moltitudine non aspettasse che quella dimostrazione di ostilità per esplodere, e tutti i sentimenti di rivolta che covava si sfogarono in una volta. Da ogni lato 6Ì udì gridare: « Abbasso Mazarino! A morte il cardinale! »
Nel tempo stesso, nella via Sant'Onorato e in via del Gallo, una doppia ondata irruppe e spezzò il debole cordone di guardie svizzere, se ne venne turbinando fin sotto le gambe dei cavalli di d'Artagnan e di Porthos.
Questa nuova irruzione era più pericolosa delle altre, poiché essa si componeva di gente armata, e meglio di quanto lo sono i popolani in simile caso. Si vedeva che quell'ultima mossa non era l'effetto del caso che avrebbe riunito un certo numero di malcontenti sullo stesso punto, ma la combinazione di uno spirito ostile che aveva disposto una offensiva.
Quelle due masse erano condotte ognuna da un capo, uno dei quali sembrava appartenere non al popolo, ma all'onorevole corporazione dei mendicanti; l'altro, a dispetto dei suoi tentativi di scimiottare i modi del popolo, era facile conoscerlo per un gentiluomo.
Tutti i due agivano evidentemente spinti dallo stesso impulso.
Ad un tratto nella carrozza reale si udì una forte scossa ; poi delle grida, formanti un vasto clamore, interrotte da due o tre colpi di fuoco.
— A me, moschettieri! — esclamò d'Artagnan.
La scorta si separò in due file; l'una passò a destra della carrozza, l'altra a sinistra; l'una andò in soccorso di d'Artagnan, l'altra di Porthos.
Allora s'impegnò la zuffa, tanto più terribile in quanto che non aveva scopo, e tanto più funesta pel fatto che la gente non capiva per qual motivo nè per chi combatteva.