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il ministro, sotto la porta maggiore, pel felice ritorno dei quali dovevano cantare il Te Dcum.
Durante l'ufficio e verso il momento in cui stava per terminare, un birichino tutto trafelato entrò nella chiesa, corse alla sacristia, si vestì rapidamente da corista, e passando in mezzo alla folla, grazie alla sua rispettabile uniforme di cui s'era ricoperto, s'avvicinò a Bazin, che indossava la sua veste turchina colla sua stecca d'osso di balena ornata d'argento, in mano, si teneva fermo davanti allo svizzero all'entrata del coro con un'aria grave e dignitosa. Bazin sentì che lo tiravano per la manica. Egli abbassò gli occhi che teneva beatamente rivolti al cielo e riconobbe Passerotto.
— Or dunque, sciocco, cosa volete, che venite a disturbarmi nell'esercizio delle mie funzioni? — domandò il san tese.
— Vi è, signor Bazin, — disse Passerotto, — che il signor Maillard, che voi conoscete, il datore d'acqua santa di Sant'Eustachio...
— Andate avanti...
— Or bene, nella mischia ha ricevuto una sciabolata sulla testa; fu quel gigante che voi vedete, con tanto di galloni e di ricamo che lo ha colpito.
— Sì ? in questo caso, —disse Bazin, —dev'essere molto ammalato.
— Tanto ammalato che muore, e vorrebbe prima di trapassare, confessarsi col signor Coadiutore, che ha il potere a quanto dicono, di rimettere i più grossi peccati.
— Ed egli immagina che il signor Coadiutore voglia scomodarsi per lui?
— Sì, certo, poiché sembra che il signor Coadiutore gli-
— Lo stesso signor Maillard.
— L'hai visto dunque?
— - Certo, ero là quand'egli è caduto.
— E cosa facevi colà?
_— Toh! gridavo: « Abbasso Mazarino! a morte il cardinale! alla forca l'italiano! » non è così che mi avete insegnato di gridare?
?— Vuoi tacere, scioccherello! — disse Bazin, guardandosi d'attorno inquieto.
— Di modo che quel povero signor Maillard m'ha detto : « Passerotto, va a cercare il signor Coadiutore; se tu me lo