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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 268 — .
   cofani«mente vicino a me, che mi accompagniate e che mi
   eostemate^ amjcj sj abbracciarono colle lagrime agli occhi.
   Indi ei separarono, senza sapere 6e si rivedrebbero
   mai più. v . .
   D'Artagnan torno in via Iiquetonne con Porthos, sempre preoccupato e sempre cercando colla mente chi era quell'uomo che egli aveva ucciso. Arrivando davanti all'albergo della Capretta, trovarono i cavalli del barone pronti, e Mousqueton in sella. •
   — Guardate, d'Artagnan, — disse Porthos, — deponete la spada e venite con me a Pierrefonds, a Bracieux oppure a Vallon; noi invecchieremo insieme, parlando dei nostri compagni.
   — No, no ! — disse d'Artagnan. — Canchero ! stanno per cominciare la guerra; io voglio esservi; spero di guadagnarvi qualche cosa!
   — E cosa sperate dunque di diventare?
   — Maresciallo di Francia, perdio !
   — Ah, ah ! — disse Porthos guardando d'Artagnan, che non aveva saputo ancora assuefarsi alle sue guasconate.
   — Venite con me, Porthos, — disse d'Artagnan, — io vi farò duca.
   — No, — disse Porthos, — Mouston non può più fare la guerra. D'altronde mi hanno preparato un'entrata trionfale in casa mia, che farà schiattare di rabbia tutti i mie vicini.
   — A questo non ho nulla da rispondere, — rispose d'Ar tagnan, che conosceva la vanità del nuovo barone. — Arri vederci dunque, amico.
   — Arrivederci, caro capitano, — disse Porthos. — Vo: sapete che quando vorrete venire a trovarmi, sarete sempre il benvenuto nella mia baronia.
   — Sì, — disse d'Artagnan, — andrò al mio ritorno dalla campagna.
   — I cavalli del signor barone aspettano, — disse Mousqueton.
   Ed i due amici ei divisero dopo essersi stretta la mano. D'Artagnan restò sulla porta, seguendo con occhio malinconico Porthos che s'allontanava.
   Ma fatti venti passi, Porthos si fermò improvvisamente, ei battè la fronte, e tornò indietro.
   — Adesso mi ricordo! — diss'egli