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Vite degli Eccellenti Comandanti

Cornelio Nipote
Casa Editrice Sonzogno Milano, 1927, pagine 104

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   34 VITE DKGI,I ECCELLENTI COMANDANTI
   avesse libero accesso; grande autorità presso le città tutte, chiarissima rinomanza; credito negli affari di guerra grandissimo. A queste cose avendo riguardo, il popolo amò meglio di vederlo innocentemente punito, che dover continuare per esso nel suo timore.
   IL
   TEMISTOCLE.
   I. Temistocle, dissoluto nella sua giovinezza, diseredato dal padre< si dedica alla repubblica. - 1!. Fattosi illustre nella guerra di Corfti ed in quella contro i Persi, interpreta l'oracolo delle mura di legno. — 111 Capitano degli Ateniesi, combatte con esito fortunato presso Artemisio - IV. Vince Serse cori astuzia presso Salamina — V Con un astuto avviso libera la Grecia. - VI. Costruisce il Pireo e le mura d'Atene contro il volere degli Spartani. - VII. Dopo aver astutamente delusi costoro, li rimprovera con somma franchezza. — Vili. Cacciato in esilio, va qua e là fuggitivo. — IX Sua lettera ad Artaserse. — X. Riceve molti doni dal re. Muore a Magnesia. Sua sepoltura.
   I. Temistocle, ateniese, figlio di Neocle, con grandi virtù riparò i vizii della sua prima adolescenza, in modo che niuno è posto innanzi, e pochi al pari di lui. A prender la cosa dal suo principio, il costui padre Neocle fu di nobile stirpe. Menò in moglie una cittadina acar-nana, da cui ebbe Temistocle. Questi venuto in disgrado de' genitori, poiché menava vita dissoluta e trascurava gli affari domestici, fu dal padre diseredato. Il qual disonore. anzi che abbatterlo, lo riscosse. Imperciocché avvisandosi che di molta industria gli era d'uopo per levarsene , si diede tutto agli interessi della repubblica, servendo con estrema cura agli amici e alia sua fama. Si esercitava molto nelle private cause; spesso nelle popolari adunanze parlamentava; non si faceva cosa alcuna di gran ri)'evo. senza ch'egli v'intervenisse; egli aveva sul campo opportuni ripieghi, e con facilita di ragionamento gli esponeva. Ne men pronto era nell'esecuzione de' progetti di quel che fosse nell'immaginarli ; perciocché e le cose imminenti, come scrive Tucidide, sapeva giustamente pesare, e con grandissima accortezza eonghietturar dell'avvenire, perlocchè si distinse in breve tempo.
   II. Il primo grado che ebbe nel maneggio pubblico, fu nella guerra di Corfù per far la quale, creato pretore dal popolo, rendè la città non solo por quella guerra, ma