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Vite degli Eccellenti Comandanti

Cornelio Nipote
Casa Editrice Sonzogno Milano, 1927, pagine 104

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Vili. TRABIBULO.
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   giacesse in terra ; nulla toccò, se non le armi, onde aveva mestieri, e le cose che appartenevano al vitto. Nella se conda zuffa restò morto Crizia capo dei tiranni, combattendo con gran valore contro di Trasibulo.
   III. Mancato questo, venne in ajuto degli Attici Pausania re degli Spartani. Costui fece la pace tra Trasibulo e quei che occupavano la città, con queste condizioni cha: « niuuo fosse esiliato, fuorché i trenta tiranni, e « quei dieci, che poi creati pretori, avevan seguito il coli stiline delia passata crudeltà-; che non si confiscassero « beni: che al popolo si ritornasse il governo della re-« pubblica. » Degna impresa fu anche questa di Trasibulo. che accordata la pace, potendo egli più di tutti nella città, fe' una legge, « che niuno, delle passate cose ve-« nisse accusato nè punito. » La qua! legge chiamaron essi dell'obblivione. Nè solo adoperossi perchè fosse pubblicata, ma fece sì che fosse eseguita. Imperciocché un di quelli, che insieme con lui stati erano in esilio, volendo l'uccision di coloro co' quali s'era fatto pace, lo impedi con autorità pubblica, e mantenne quanto avea promesso.
   IV. Per meriti sì grandi gli fu data dal popolo una corona formata di due verghette d'ulivo, la quale, perchè procacciatagli non dalla violenza, ma dall'amore de' cittadini, non portò seco veruna invidia, e fugli di grande gloria. Ben disse adunque Pittaco , che fu uno de' sette savii della Grecia, allorquando que'di Mitileue gli fecer dono di molte migliaja di bifolche : « Non vogliate, vi « prego, darmi ciò, di cui molti mi avranno invidia, e « molti più ne avranno brama. E perciò non ne vo' se « non cento bifolche le quali attestino e la mia mode-« razione, e il vostro ! aon animo. Imperi iocchè 1 pic-« coli doni sogliono esser durevoli, e i ricchi > on sono « sempre nostri. » Di quella corona adunque contento Trasibulo. ne di più richiedette. ne pensò che altri avesse maggior onore del suo. Costui in appresso avend • in carica di pretore approdata l'armata navale in Cilicia, per la poca diligenza con cui si facevan le guardie nel sue campo, fu da' barbari della fortezza in una scorreria notte? aa ucciso nei suo padiglione.
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