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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   14-
   Francesco De Pinedo
   mondo come e anche meglio che con un piccolo bastimento, contando solo sulle risorse locali. — Ho detto « anche meglio », perchè all'idrovolante è possibile navigare anche su terra, ciò che, evidentemente, non è permesso ad una nave.
   Perchè la dimostrazione riuscisse davvero convincente, bisognava che il percorso fosse molto lungo: infatti in progetto risultò di 55.000 chilometri, pari a quasi una volta e mezzo la lunghezza dell'equatore terrestre, e 12.000 chilometri in più del massimo percorso fino allora eseguito a volo, ossia del giro del mondo compiuto dai valorosi aviatori americani, per un totale di 43.000 chilometri.
   L'itinerario, inoltre, sempre a dimostrare la bontà della tesi, doveva estendersi tra le regioni più diverse per clima e posizione geografica. Quindi lo sviluppo di esso andava dal 10° al 155° meridiano Est Greenwich e dal 45° parallelo Nord al 40° parallelo Sud, descrivendo sulla terra un immenso triangolo i cui vertici erano Roma, Melbourne, Tokio, toccando le zone torride e temperate a Nord ed a Sud dell'Equatore, tagliando quattro volte il tropico del Cancro e due volte il tropico del Capricorno.
   Il percorso si svolgeva per 40.000 chilometri circa lungo le coste o in vista della terra, per 8000 chilometri sul mare aperto, e per 7000 chilometri sopra la terraferma.
   Nel capodanno del 1925 presentai il progetto, che fu approvato in massima. Però successivamente, per ragioni finanziarie, esso non potè aver corso. Insistetti e, per togliere tale difficoltà, rilasciai una dichiarazione in cui ponevo a mio carico od a carico dei miei eredi il costo dell'apparecchio in caso di perdita o di insuccesso del viaggio. Così il mio volo fu deciso.
   La stampa ne ebbe qualche sentore, e in un giornale si disse che sarei andato a fare una meschina figura, con un apparecchio vecchio e sorpassato, di fronte alle magnifiche performances degli stranieri. Questi ed altri ostacoli che generavano sfiducia furon causa di una nuova sospensione. Finalmente l'il febbraio S. E. Mussolini, Alto Commissario dell'Aeronautica, che aveva preso personalmente a cuore il progetto, — il die era per me motivo di