Stai consultando: 'Un volo di 55.000 chilometri ', Francesco De Pinedo

   

Pagina (11/300)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (11/300)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   IIn volo di 55.000 chilometri
   15
   grandissimo orgoglio, — autorizzo definitivamente la ripresi! degli studi e l'inizio dei preparativi. > II problema più delicato ed importante da risolvere senza
   - indugio, era quello di definire, in relazione all'autonomia dell'ap-
   • parecchio scelto per il viaggio, i vari punti di tappa.
   Essi dovevano rispondere ai seguenti requisiti:
   1) Avere tra di loro una distanza inferiore alla massima autonomia dell'apparecchio (1300 chilometri circa),
   • 2) Offrire uno specchio d'acqua riparato, di dimensioni suf-, . fidenti per l'ammaraggio e la partenza.
   i; H ' 3) Avere comunicazioni regolari con il resto del mondo, in
   r modo da potervi inviare i rifornimenti con poca spesa e senza ; ' essere obbligati a noleggiare apposta un bastimento, i v 4) Offrire, se possibile, sufficienti risorse locali. ^ i1 - Queste condizioni, mentre per alcune zone del percorso erano r fi relativamente faoili a soddisfarsi, per altre erano alquanto proble-, .» matiche, anche perchè non avevo tempo bastevole a procurarmi i dati e le carte.
   ^ % ' Tutto lo studio fu da me personalmente eseguito nel mese •
   ^ di febbraio, nelle ore in cui ero libero dalle occupazioni d'ufficio, j •'' . Mi servii come materiale di studio, dei portolani e delle carte del-l'Ufficio Idrografico della Regia Marina, che il Ministero gentil-mente mi permise di consultare. '«' . Mi ricordo che spesi molto tempo nella ricerca di un ponto ' approdo nella Nuova Guinea, necessario per passare dall'Au-
   l , itralia alle Molucche. Scopersi finalmente, per via d'induzioni,
   • **,'•' che esisteva un estuario di fiume ammarabile, là dove desideravo.
   Bisognava poi concretare il programma del percorso e pren-S f dere in attento esame la data di partenza e l'epoca in cui si dove-- vano svolgere le varie tappe, nelle condizioni atmosferiche più ^. favorevoli. Anche questo studio fu fatto da me di pari passo con ti quello dell'itinerario, servendomi appunto dèi materiale idrogra-
   • della R. Marina. * ' <4, ' er solito, sulle coste meridionali ed orientali del Continente _ JjH • 1 si hanno dal maggio al settembre i Monsoni dell'Ovest