Un volo di 55.000 chilometri ' 19,
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in quell'epoca un motore italiano della potenza a me necessaria, •celsi il Lorraine 450 HP, mentre la Direzione Tecnica propendeva per il Lorraine 400 HP, che effettivamente era un motore più esperimentato.
Il 450 HP aveva però il, vantaggio d'ima maggiore accessibilità, il che ha molta importanza nei lunghi voli. Mi decisi dunque per questo ultimo; e mi assunsi la diretta responsabilità della sua sistemazione sull'apparecchio S. 16 ter.
Così mi occupai anche di questa nuova installazione, d'accordo con l'ing. Marchetti della ditta S.I.A.I., e feci poi da me tutti i collaudi in volo.
Poiché il tempo stringeva, ai primi di febbraio fu ritirato un apparecchio di quelli già consegnati dalla ditta all'Aeronautica militare, e fu iniziato il lavoro di trasformazione del castello motore, per potervi sistemare il 450 HP Lorraine. Nel frattempo la ditta Lorraine mise a punto due motori di tale potenza, dei quali uno sarebbe stato montato sull'apparecchio su cui dovevo partire, e l'altro inviato a Tokio per sostituirlo a quello adoperato nella prima parte del percorso.
Scelsi come motorista il Maresòiallo della R. Aeronautica, Ernesto Campanelli, che conoscevo come uno dei migliori e che già mi aveva accompagnato nei miei voli durante la guerrare dopo; e lo mandai a Parigi perchè prendesse pratica del motore.
Speravo che tutto sarebbe stato pronto ai primi di marzo; ma le cose, come suole avvenire, andarono per le lunghe, e solo verso la fine di quel mese fu iniziata la sistemazione del motore sull'apparecchio.
Il 3 aprile ebbi l'onore di essere ricevuto da S. M. il Re, che si degnò di accettare una copia dell'itinerario e di esprimermi i -suoi auguri.
r - Il 4 aprile mi presentai a S. E. Mussolini, Capo del Governo e Alto Commissario dell'Aeronautica. L'onorevole Mussolini ebbe la tonta di dirmi:
— Ho fiducia che manderete a termine il vostro viaggio.
— Farò tutto il possibile — risposi, altamente soddisfatto di