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Francesco De Pinedo
Fortunatamente potei rimediare con un « over-all » di tela e con un passamontagne di lana.
In verità, durante il viaggio, quel giorno soffrii alquanto per effetto del freddo, ma in seguito non mi dolsi troppo del fatto, perchè l'indumento, di cui mi avévano alleggerito, era di flanella, e non mi avrebbe servito nelle zone torride, che attraversai di poi. Mi annoiava la mancanza di occhiali affumicati: tutti gli aviatori sanno che stare molte ore al governo dell'apparecchio col sole in faccia disturba moltissimo; ma per fortuna potei poi procurarmi a Bagdad degli ottimi occhiali.
. Alle 10 e mezzo ero in aria. Avrei dovuto prendere una quota di circa 2000 metri, per passare al di sopra del contrafforte dei monti siriaci, che si sviluppano parallelamente alla costa e il cui pendìo sorge quasi dall'acqua. Ma poiché non volevo perdere altro tempo e consumare troppa benzina, in vista dei venti contrari che avrei potuto incontrare sulla rotta di Bagdad, infilai il passo di Bailan a un'altezza di 1000 metri, ossia a circa 200 mètri sul suolo.
Feci più presto; ma nella vallata ebbi un faticoso lavoro per le brusche raffiche e i vortici che trovai a tale quota. -
In seguito mi abituai a' navigare sopra terra a bassa quota. Effettivamente, quando si fanno dei lunghi percorsi sopra terra con degli idrovolanti, è inutile navigare troppo in alto, giacche, se il motore manca, sempre su terra si è obbligati a scendere, qualunque sia la quota dell'apparecchio.
Certo, navigando a bassa quota, è più limitata la zona in cui. si può scegliere un posto per l'atterraggio; ma le condizioni della superfìcie di questo appariscono meglió allo sguardo, se il pilota usa navigare ponendo mente sempre a quelli che possono essere i suoi eventuali campi di fortuna.
Passai su Aleppo alle 11.10. Il terreno fino allora appariva fertile, lavorato e verdeggiante ovunque. Ma poco dopo, in vista dell'Eufrate, cominciò il deserto in tutta la sua immensa e desolata monotonia: sternfinate pianure di sabbia a perdita di vista, interrotte qua e là da collinette o altipiani pure sabbiosi.
L'orizzonte presentava in lontananza lo stesso aspetto di un