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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   36-
   Francesco De Pinedo
   barca lo rimorchiai più al largo, all'altezza dell'edificio della Dogana.
   La mattina seguente, alle 5, iniziai la manovra, ma il decol-laggio non riuscì per il troppo carico e per l'aria eccessivamente calda ed afosa.
   Bisogna ora notare che il nostro posto di fonda era a levante della città di Buscir, presso l'estuario d'un corso d'acqua al di là del quale erano numerosi banchi di sabbia, emergenti durante la marea bassa e completamente sommersi nell'alta.
   Sulla carta in mio possesso, non erano ben segnati i limiti dei banchi di sabbia; perciò, mentre flottavo lavorando ai comandi per mettere sul « redan » l'apparecchio, improvvisamente, dal colore dell'acqua mi avvidi che eravamo sopra uno dei banchi: feci appena in tempo a fermare il motore, che eravamo già in secco.
   Un battello venne per soccorrerci, ma andò in secco pure quello.
   Intanto potei constatare che l'apparecchio non aveva nessun danno e che la marea saliva. Ero ben fortunato, che altrimenti avrei dovuto aspettare parecchie ore per disincagliarmi, essendovi tra l'alta e la bassa marea un dislivello di parecchi metri. Invece, dopo circa mezz'ora, ero nuovamente a galla. Feci allora ancora un tentativo di decollaggio, che neppure stavolta riuscì.
   Il vento da maestro aveva levato un po' di mare e l'apparecchio, greve per il forte carico, saltava in modo pericoloso, ma senza prendere velocità sufficiente per sostenersi in aria.
   Tornai alla fonda, scaricai 150 litri di benzina dai serbatoi e decisi di sbarcare anche la bombola dell'aria compressa (che serviva alla messa in marcia automatica); del resto essa, avendo una leggera perdita, non mi serviva più. Guadagnai così ancora qualche chilogrammo di peso.
   Alle 9 misi di nuovo in azione il motore; ma la corrente era talmente aumentata e l'ànepra aveva fatto una presa così forte sul fondo, che non riuscii a salparla, ed anzi mi trovai ad un certo momento in una situazione assai precaria perchè, non riuscendo tra me e il motorista con la nostra forza ad agguantare il cavo dell'ancora, questo ci scappò di mano; feci appena in tempo a prendere