Un volo di 55.000 chilometri
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Scivolai così dolcemente sull'acqua e detti fondo all'àncora. Subito dopo si accese un proiettore della nave stazionaria della marina da guerra francese, e venne una barca a prenderci a rimorchio per portarci alla boa, preparata per il nostro ormeggio. Tutto questo avvenne sotto la pioggia, perchè, non appena toccammo acqua, ricominciarono i rovesci. Avevo percorso in quel giorno da Hai-phong a Saigon 1500 chilometri e volato circa dieci ore e mezzo.
Rassettato il motore e copertolo con le cappe per ripararlo dalla pioggia, ci recammo a terra, dove le autorità ci offrirono dello Champagne.
La mattina dopo l'apparecchio fu rifornito di tanta benzina, quanto era sufficiente per raggiungere Bangkok e non oltre, poiché prevedevo che, dato il tempo molto caldo e afoso, il decollaggio sarebbe stato difficile. Infatti alle 10 tutto era pronto, ma feci ben due tentativi infruttuosi di decollaggio. La benzina era sempre soverchia, e ne scaricai ancora un po'. Ogni tentativo di decollaggio ci costava più di un'ora di lavoro per dar fondo e per ricuperare successivamente l'àncora; era questa un'operazione non davvero facile causa la forte corrente..
Il terzo tentativo di decollaggio avvenne alle 12.40, e finalmente riuscì. Data l'ora avanzata, decisi di andare a Bangkok con rotta diretta, il che richiedeva un vol'o di oltre 400 chilometri sopra terra, dei quali 300, tutti in zona montuosa e coperta di foreste raramente calcate da piede umano.
Alle 15 ero sopra queste montagne, e mi trovai fra temporali e forti scariche elettriche. Ero in posizione poco allegra, ari-che perchè imo dei magneti cominciava a non funzionare bene, probabilmente per la troppa umidità. Sotto avevo le foreste tropicali, che si stendevano a perdita d'occhio sui picchi e le vallate; a destra e a sinistra vivaci folgori solcavano il cielo e improvvisi fulmini fendevano la plumbea cortina delle nuvole. Passai veramente un brutto quarto d'ora. In certi momenti, presumendo di non poter più andare avanti, pensai quasi di andarmi a rifugiare nel Grand Lac, che sapevo essere a circa un'ora di volo più a Nord-Est; ma avrei allora perduto mplti giorni in attesa di avere là i rifornimenti per raggiungere Bangkok. 15 - F. De Pinedo — Un volo di 55.000 chilometri