Un volo di 55.000 chilometri
233
per le foci del Gange. Navigai due ore sul mare senza avvistare nč un piroscafo nč a vela. Alle ore 15 ero sul delta del Gange, di cui tagliai gli innumerevoli rami ad una quota di circa 1000 metri. Avvicinandomi a Calcutta trovai con sorpresa il cielo invaso da un'infinitą di corvi e falchi, che mi diedero non poca preoccupazione, perchč si avvicinavano storditamente all'apparecchio; dovetti due o tre volte manovrare per scansarli e, con tutto ciņ, per poco non avemmo una collisione con qualcuno di essi. Molti volteggiavano senza accorgersi dell'apparecchio, e quando se lo vedevano addosso,, avevano come un sussulto: due o tre rapidi battiti di ala e via. Sulle case di Calcutta, mentre mi abbassavo per ammarare, i falchi erano ancora pił fitti: io ero tutt'occju. Alle 15.40, finalmente, planai a Bally al mio solito posto, ripigliando la solita boa. Vennero il solito rimorchiatore e il solito motoscafo e tutto era pronto al solito.