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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Un volo di 55.000 chilometri
   ' 239
   lungo la riva del Gange, sotto la cittą. Il mio sguardo meravigliato seguiva lo spettacolo che si svolgeva sotto la luce rosata dell'alba; uomini e donne, in una fusione di colori, si affollavano sulle gradinate, scendendo nelle acque per le sacre abluzioni. Alcuni restavano in muta contemplazione con le braccia distese e con le palme aperte in direzione del sole levante. Gli uomini si denudavano, le donne entravano in acqua vestite e all'uscirne sovrapponevano un vestito asciutto a quello bagnato. Qua e lą sorgevano cataste di legna su cui si bruciavano i morti, le cui ceneri erano poi disperse e gettate in quelle stesse acque in cui guazzavano indifferenti i vivi. Molti raccoglievano nel cavo delle mani questa acqua putrida e sacra, bevendola con compunzione.
   A fiacche palate la nostra barca procedeva, e sotto i nostri occhi attoniti sfilavano lentamente, come in un fantastico sogno, guglie, terrazze, arcate, logge, e i palazzi dei maharaja, e i conventi e le pagode, e una moschea mussulmana che tutto sovrastava come una sfida dell'islamismo agli adoratori di Brahma.
   Qua e lą bastioni diroccati e muraglie pendenti e frammenti di colossali palazzi emergevano dall'acqua sotto la riva. Su tutto, il tempo aveva deposto la sua patina millenaria. Su tutto brulicava la turba multicolore e trasognata di questo popolo, vivente nello stordimento di una contemplazione mistica e timorosa di deitą cattive e spaventevoli, che occorreva placare con continue preghiere e sacrifizi.
   In quella mattina la preghiera degli Indł fu interrotta dall'intermezzo insolito del mio idrovolante, che per la prima volta aveva turbato con la sua anacronistica apparizione lo spettacolo dei fanatici oranti, da secoli ripetuto ogni mattino sulle rive del Gange.
   Ci volle del bello e del buono per liberare l'apparecchio dalle innumerevoli imbarcazioni di quelli che, avevano fatta un'affretta-tata preghiera per venire a vedere come avrei fatto a salire su per aria. Alcuni poliziotti,. sopra uno sgangherato motoscafo, si affannavano gridando per far scostare le barche e farmi cosģ avere una via libera per decollare. Ma era fatica sprecata, perchč nello