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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Un volo di 55.000 chilometri ' 251
   vernino infinite cure dalla premurosa sollecitudine del signor Ri-chardson.
   La sera stessa del nostro arrivo egli aveva convitato a banchetto i tre soli europei, fra i quali una signora, che erano a Ben-der Abbas; ma Campanelli non potè intervenire perchè, appena tornato dal suo lavoro all'apparecchio, sedutosi un momento sopra una sedia si addormentò così profondamente che non ci fu verto di svegliarlo; fu quindi messo a letto con l'aiuto dei servi indù. Io mi cambiai ed intervenni al banchetto, ma durante il pranzo mi addormentai io pure con mio scorno, non ostante gli sforzi furiosi per stare desto. Nei lucidi intervalli azzardavo qualche parola, ma spesso rimanevo interdetto accorgendomi di non ricordare quanto stavo dicendo.
   Il giorno 2 potemmo quindi riposarci a nostro agio, e stabilii di fare il giorno seguente le due tappe Bender Abbas-Bushire e Bushire-Bagdad, che ammontavano complessivamente a circa 1600 chilometri.
   Il 3 novembre, alle 4, eravamo già in piedi. Il tempo era buono; il cielo stellato. Il buon Richardson ci accompagnò a bordo. Poco prima dell'alba, verso le 6, ero già in aria.
   Alle 6.25 salutammo il sorgere del sole, che prometteva una bella giornata. Essendo la rotta per ponente, avevamo il sole alle spalle, il che rendeva più piacevole e comodo il pilotaggio.
   Si vede che ci sono sulla terra delle località iettate o predestinate, perchè, proprio nella stessa rada dove fui costretto a scendere nella rotta di andata, dovetti planare anche questa volta per verificare un piccolo inconveniente. Un raccordo della tubazione di benzina perdeva, ed occorreva stringerlo. Ammarai; e, fatto il breve lavoro, ripartii. Proprio come era avvenuto circa sei mesi prima, e nell'identico punto!
   La costa volgeva ora a Nord-Est, poiché eravamo nel Golfo Persico. Trovai vento abbastanza forte da Nord-Ovest, che riduceva la mia velocità ad appena 130 chilometri. Provai a mettermi in una quota inferiore, nella speranza di trovare meno- vento di prua; ma inutilmente. Risalii a 500 metri. L'aria era scossa da