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Francesco De Pinp.do
acciaio, perchè altrimenti gli spostamenti elastici del piano centrale sarebbero forse risultati troppo forti, a causa della maggiore lunghezza delle diagonali attuali rispetto a quelle «liminate. Le traversine del castello motore furono sostituite con nuove traversine in noce, massicce e molto robuste, in previsione di possibili vibrazioni del motore, che però non si verificarono affatto.
Inoltre si dovette ulteriormente diminuire la profondità del piano centrale superiore, dal lato del bordo di uscita, per lasciare libero il giro dell'elica, perchè il motore LorraùSS^ 450 HP ha un albero di minor lunghezza rispetto a quello del motore Fiat A. 12 bis.
L'ATTREZZATURA MARINARESCA
L'idrovolante, sebbene destinato a navigare nell'aria, deve tuttavia partire dal mare e ridiscendervi al termine del suo volo. Può accadere che, per cause imprevedibili, l'idrovolante sia obbligato a discendere in mare aperto e a rimanervi a lungo in condizioni di mate e di tempo non buone.
L'attrezzatura marinaresca è stata perciò singolarmente curata in tutti i suoi dettagli, poiché, come ai navigatori è noto, una deficienza anche piccola può avere serie conseguenze.
a) Sistemazione per il rimorchio e l'ormeggio.
Negli idrovolanti di tipo normale non è prevista una sistemazione adatta per il rimorchio dell'apparecchio in mare aperto. In caso di necessità, quando si debba improvvisare una sistemazione di fortuna, bisogna fissare il cavo di rimorchio ai montanti del castello motore, e quindi avviarlo, mediante ritenute, sulla prua. In tali condizioni l'apparecchio, durante il rimorchio, tende ad immergere la prua, imbarca acqua, e non ha la stabilità di rotta necessaria. Inconvenienti analoghi si verificano quando l'apparecchio debba essere ancorato in mare aperto ed agitato.
Nell'apparecchio allestito per il viaggio, l'ossatura della prua dello scafo fu rinforzata internamente, mediante due puntali in acciaio disposti a V ed in corrispondenza di questi, sotto la chiglia,