Un volo di 55.000 chilometri
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Il tubo di ritorno dell'olio nel serbatoio si dirama in tre bracci che portano l'olio nella parte superiore del serbatoio e lo obbligano a laminarsi lungo la superficie frontale di esso in maniera che prima di tornare in circolazione viène efficacemente raffreddato.
Il serbatoio dell'olio specialmente nel viaggio di andata ci dette numerosi grattacapi, poiché a causa della insufficiente resistenza delle saldature fu dovuto smontare da posto e risaldare svariate volte. A Melbourne fu rinforzato, ma nel viaggio fino a Tokio dovette essere smontato da posto e risaldato ancora una volta.
A Tokio fu rinforzato di nuovo più efficacemente, e non dette
più noie così fino all'arrivo in Italia.
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COME FU CONDOTTO IL MOTORE
Durante tutto il viaggio il motore fu tenuto ad un regime di circa 1550-1600 giri, che corrispondono alla potenza^ di 320 HP.
La potenza massima fu sfruttata solo nelle manovre di partenza.
Nella seconda parte del viaggio tra Melbourne e Tokio furono usate ancora maggiori precauzioni dato il lungo funzionamento già subito dal motore; e fu perfino, anche sotto cattive condizioni di tempo in cui occorreva salire rapidamente a maggiore quota, evitato di superare il regime di 1600 giri.
Col primo motore furono eseguite complessivamente 251,30 ore di volo e percorsi 37.000 chilometri; col secondo motore 118,30 ore di volo e 18.000 chilometri.
Durante tutto il viaggio non si dovè provvedere ad altro che di tanto in tanto al cambio di qualche molla di valvola rotta, e ciò sia sull'uno che sull'altro motore, ma la cosa non aveva alcuna importanza, poiché su ogni valvola erano ben tre molle, ognuna delle quali poteva indipendentemente far funzionare la valvola.
Il primo motóre fu sottoposto a due revisioni complete: una a Melbourne e una a Manilla. In dette revisioni non occorse far altro che smerigliare i seggi delle valvole, i quali per altro avevano sofferto più per qualche tentativo di partenza non riuscito,