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Droga e consenso matrimoniale
Ferdinando Palazzone
1982, pagine 177





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   comporta esclusivamente a ciascun coniuge il diritto di esigere la prestazione del debito coniugale dall'altra parte ed una reciproca fedeltà nell'adempimento dei doveri coniugali; infine, il bonum sacramenti, cioè la indissolubilità del vincolo matrimoniale che proprio ratione sacramenti ottiene la sua forza (can.1013 par.1 e 2).
   Dopo il Concilio Vaticano XI occorre completare la visione di questi tradizionali elementi aggiungendone un altro, lo "ius ad vitae communionem", o "bonum coniugium" o "integrazione interpersonale", che si riferisce agli aspetti essenziali del consortium vitae e che comporta la necessità di una integrazione affettiva, grazie alla quale i due devono potersi sentire legati da un reciproco sentimento di affetto e di stima, una "intima communitas vitae et amoris", come espressamente definisce il ni atrimonio la Costituzione Conciliare Gaudium et Spes (5)» elemento, questo bonum coniugium, che è poi la proiezione
   (5) - Gaudium et Spes n.48.