VICARIO - Eh questa montagna, questa montagna!...
SEGRETARIO - Covo di belve. I baldanzosi soldati di Spagna ben la conoscono, per le gloriose sconfitte. L'ultima di pochi mesi fa. Spettacolo il loro ritorno davvero pietoso.
VICARIO - Che san Gennaro ci protegga. Che dicono qui di san Gennaro?
SEGRETARIO - Non lo conoscono.
VICARIO - Non conoscono san Gennaro?
SEGRETARIO - Qui non conoscono che san Berardo.
VICARIO - San Berardo! Chi è san Berardo?
SEGRETARIO - Il Patrono della città. Della montagna anche lui.
VICARIO - Della montagna?
SEGRETARIO - Di Pagliara, amico dei boschi, dei lupi e forse anche dei banditi.
VICARIO - Poveri noi!
(S'odono di là alcune voci. Un messo annunzia l'arrivo di gente e si ritira.)
SEGRETARIO - Saranno senza dubbio gli invitati alla riunione.
Vicario - Vediamo un po' se ne possiamo ricavare qualche cosa di buono. Fate entrare.
SCENA SECONDA
SEGRETARIO -(che va e che rientra con diversi cittadini, dice ipocritamente) Ecco, Vicario, coloro che, con le loro eminenti qualità, occupano, nella universale considerazione, un elevato posto.
VICARIO - (con uguale ipocrisia) Bravi, bravi. Sono proprio lieto di poter scambiare qualche idea con persone così insigni. Ne potrebbero derivare molte cose buone. Il mondo, amici, ed è inutile nasconderlo, brancola oggi nel buio della perdizione. Tocca agli uomini di senno fugare, con la parola e con l'esempio, questo buio. Che ne dite?
PIERSECCHI - (uno degli invitati, sulla cinquantina, di aspetto austero) Propositi nobili, ma col buio, di cui avete parlato, vi è pure ovunque malafede, ipocrisia, inganno.
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