Umberto Adamoli
BERARDO DA PAGLIARA
(Dramma storico in quattro atti)


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     Dopo di voi partì Rainaldo vostro fratello, con una compagnia di crociati, diretta in Terra Santa.
     Vostra sorella restava a confortare i genitori. Ma un mattino fu trovata vuota la sua cameretta. Aveva lasciato uno scritto tenue come un sospiro:
     - Mamma perdonami. Vado. Seguo la voce del Signore. -
     Pare che si rifugiasse nel silenzio d'una grotta, sull'alta montagna. Il dramma faceva sentire la sua fatalità.
     La religione è santa ma, per l'espiazione dei peccati, semina, a piene mani, di spine pungenti, la via degli uomini.


     BERARDO
     Cara sorella! E la mamma?

     GASTALDO
     Appariva calma, come rassegnata, ma dopo la partenza della figlia erano evidenti i segni dell'interiore tormento. Spesso fu vista aggirarsi sola, per il bosco, e fu udita chiamare - Colomba, Colomba. -

     Il castello risuonava dei suoi lamenti. Deperiva di giorno in giorno. Non avvicinava, non ascoltava più nessuno, nella sua tristezza. Pregava, pregava.
     Una sera, in un tramonto di fuoco, che incendiava la rocca, partiva anch'essa, per il viaggio che non ha ritorno.

     BERARDO
     Santa madre! I voleri del Signore, per una maggiore letizia in cielo, non le concessero di godere appieno le gioie terrene.

     GASTALDO
     Anima candida. La vallata pianse. Tutti, nella vallata, la ricordano con affettuosa venerazione. Era, nel suo profondo spirito di cristiana carità, la dea benefica, la consolatrice degli sventurati.

     BERARDO
     Il padre?


     GASTALDO
     Si diede, forse per sopire l'affanno, alla caccia. Tornava la sera alla rocca, stanco, sfinito, disfatto. Correva come folle di valle in valle, di bosco in bosco, di rupe in rupe, senza badare al pericolo. Si temeva che qualche volta uscisse e non più rientrasse. Talvolta qualcuno lo seguiva, non visto, con affettuosa pietà. Nella rocca rimaneva chiuso nel suo appartamento e nella sua tristezza.


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Umberto