CALA LA TELA
A T T O Q U A R T O
In un bosco di monte Infortiace, in uno spiazzo. Da un lato, ai margini, una casetta, costruita con sassi. Al suo fianco, tra il verde, scorre un piccolo ruscello, dalle limpide acque. Intorno arbusti e alberi.
SCENA UNICA
(Dinanzi alla casetta si vede Colomba, intenta a deporre fiori avanti a una croce di legno rustica.
A un tratto appare da un lato, un poco stanco, un frate benedettino: Berardo. Si ferma commosso. Guarda. Colomba, che ne ha sentito la presenza, si volta.
Il sole, che va verso il tramonto, illumina tenuamente la scena. Si ode il canto d'un usignuolo.)
BERARDO
(che fa qualche passo avanti, con le mani levate al cielo)
Sorella!
COLOMBA
(allargando le braccia)
Oh, Berardo, fratello!
BERARDO
(che s'avvicina sempre più)
Il cielo ha esaudito la mia preghiera, sorella, siano rese grazie al cielo.
(S'inginocchia quasi in lagrime, dinanzi alla croce. Colomba, che appare sofferente, lo guarda con commosso affetto)
COLOMBA
Anch'io, fratello, ho pregato affinché ti rivedessi. Sto male, fratello.
Il Signore ti ha condotto qui per compiere, forse, un pietoso ufficio.
BERARDO
Il Signore m'ha davvero guidato, sorella, nel bosco senza vie. Credevo talvolta di essere vinto. Con il calar della notte ombre pure scendevano ad abbuiare il mio spirito agitato. Ma con il nuovo giorno riprendevo il cammino con nuove energie, con nuove speranze. L'ansia di rivederti alleggeriva la mia fatica: l'ansia di rivederti ma anche d'udire la tua parola e il tuo consiglio su un segno di umana benevolenza, che m'ha tolto la pace.
|