a cura di Federico Adamoli Il podestà che salvò gli ebrei> a cura di Federico Adamoli Il podestà che salvò gli ebrei> Il podestà che salvò gli ebrei - <h4>a cura di <i>Federico Adamoli</i></h4>

a cura di Federico Adamoli


Il podestà che salvò gli ebrei


Pagina 15 di 19       

%


     Da San Vittore, dal famoso binario 21 di cui anche avrete sentito parlare, dato che ora c’è un memoriale che ricorda tutti i trasporti avvenuti, il 30 gennaio 1944 furono letteralmente spediti ad Auschwitz nei carri bestiame. Fu un viaggio infernale di cui sicuramente avrete letto i particolari. Non bisogna soffermarsi sulle descrizioni di alcuni film, che sono molto edulcorati rispetto alla realtà. Poi giunsero ad Auschwitz, con l’eliminazione immediata nelle camere a gas della mamma e della bambina, perché checché se ne dica queste camere sono purtroppo esistite; qui, in particolare le donne con i bambini, venivano subito eliminate perché non c’era modo di sfruttarle.
     Mio padre invece era tipografo. Sulla cosiddetta lista di trasporto ? si chiamava proprio così ? era stato scritto tipografo, e questo gli ha salvato la vita, perché ha potuto lavorare per i nazisti come tipografo, come stampatore di sterline false. Come avrete forse visto nel film “Il falsario”, c’era anche questa attività nei campi per la stampa di sterline false e a volte anche di dollari falsi, per mettere in crisi le banche nazionali dell’Inghilterra e forse un domani degli stessi Stati Uniti. Questo è stato uno dei motivi per cui mio padre era riuscito a sopravvivere, la specializzazione, un lavoro, non essendo un semplice intellettuale, che nei campi facevano subito una brutta fine, non essendo utilizzabili; gli operai specializzati avevano invece più fortuna.
     Dopo l’uscita del famoso film “Schindler’s List” abbiamo anche scoperto che mio padre, essendo proprio in quel campo dove Schindler aveva trovato gli ebrei per la sua fabbrica, era riuscito ad entrare come unico italiano ? italiano peraltro nato in Polonia, che conosceva anche un po’ di polacco, oltre al tedesco e all’yiddish. Entrato nella lista di Schindler e trasportato nella fabbrica, era poi stato liberato, risparmiandosi le cosiddette marce della morte, che come saprete hanno mietuto tantissime vittime, oltre ai morti nei campi.