Umberto Adamoli
VEGLIA AL CONFINE
(Dramma in quattro atti)


Pagina 21
1-5- 10-15- 20-25- 30-35

[Indice]


     PINA - Alla cascina, presso la Madonnina del Faggio, a guadagnare la vita.

     BRIGADIERE - Quantunque potrebbe vivere anche senza lavorare. Ma le donne lombarde non amano l'ozio. Brave, brave.

     PINA - E allora vado.

     BRIGADIERE - Ma si fermi ancora un poco a riscaldare la mia solitudine. La sua compagnia mi è molto cara.

     PINA - Le sarebbe invece più cara la compagnia di qualche altra che fa, con i libri, la signorina.

     BRIGADIERE - (che intanto avvicinandosi le toglie la gerla dalle spalle) Lei soltanto, in questo momento, col profumo dei fiori e dei pini, è nei miei occhi e nel mio cuore. Segga, segga.

     PINA - (che con un grazioso sorriso si mette a sedere) Gli uomini sono tutti uguali nel raccontare fandonie, nel tendere la rete, entro cui la povera donna finisce sempre di cascare.


     BRIGADIERE - Ma io dico la verità.

     PINA - Mi pare che abbia fatto lo stesso discorso, laggiù, vicino al lago, alla signorina dei libri.

     BRIGADIERE - Non propriamente uguale.

     PINA - E che prova ne può dare?

     BRIGADIERE - Tutte le prove che vuole. (Poiché è seduto si alza, le si avvicina, l'accarezza) Sii buona, Pina.

     PINA - (che riceve sorridente la carezza) Benedetta giovinezza, fuoco sempre in fiamma. Se si potesse vivere liberi.

     BRIGADIERE - Non siamo noi liberi? (La carezza di nuovo, la bacia)

     PINA - Stia fermo. La è un baloss.

     BRIGADIERE - Va bene. Come vuole lei. Mi dica, Pina: chi era quell'uomo che era con lei laggiù?

     PINA - E perché lo vuol sapere.

     BRIGADIERE - Così, un po' per curiosità, un po'... non so... mi da fastidio vederla con un altro uomo.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]

Umberto