Silenzio. Spettacolo fantastico. Siamo in alto! Siamo in alto! Già battezzati dal fuoco dei cannoni. Così si chiude la prima giornata di guerra!
Sabato, 18 Settembre.
Stamani ci hanno diviso nelle tre compagnie del battaglione. L'operazione è stata lunga. Alcuni caporali e sergenti ci hanno fatto passare il tempo, raccontandoci episodi gloriosi dell'11° bersaglieri durante i primi mesi di guerra.
Sono assegnato all'8a. Sono con me Buscema, Morani, Tafuri. Verso sera ci muoviamo per raggiungere la nostra posizione. Invece di andare per la mulattiera, diamo la scalata — quasi verticale — al costone. Dobbiamo giungere a quota 1870. Una discreta altitudine, come si vede. L'ascensione ci abbrevia di almeno tre ore il cammino, ma è faticosa, tanto più che non abbiamo il bastone da montagna e portiamo lo zaino. Gli uomini dei «posti di collegamento» ci hanno guidati. Nessuno è rimasto indietro, ma siamo giunti a notte inoltrata. Prima di giungere alla meta, passiamo accanto a fosse di soldati italiani. Quattro o cinque. Mi sono chinato su una rozza croce di legno e ho letto:
Oscar De Lucia, sergente
morto il 13 settembre 1915.
Le altre croci non recano nomi. Sono fosse collettive.
Poveri morti, sepolti in queste impervie e solitarie giogaie! Io porto nel mio cuore la vostra memoria!
Ci siamo accovacciati fra i sassi, sotto le stelle. Un ufficiale è passato fra noi e ci ha ordinato di caricare i fucili e di innastare le baionette. Nessuno, per nessun motivo, deve abbandonare il proprio posto!
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