(segue) L'Italia nel gennaio del 1915
(25 gennaio 1915)
[Inizio scritto]
La Rumenia ha quattro milioni di
rumeni nella Transilvania sottoposti all'Austria-Ungheria; è
una nazione giovane
con un esercito perfetto di cinquecentomila
uomini
e sarà forse costretta a troncare gli indugi dal fatto
che i russi sono alle frontiere della Transilvania. Nessun fatto più
di questo porrebbe in imbarazzo l'anima rumena la quale ricorda che
nel 1878 i russi occuparono e tennero la Bessarabia. Quando dunque i
russi saranno in Transilvania
l'intervento rumeno sarà deciso
senz'altro.
Un fatto che ha qualche valore
nei riguardi dell'Italia
è l'occupazione di Valona
avvenuta
in circostanze singolari; l'occupazione di Sasseno con i medicinali e
lo sbarco dei marinai prima
dei bersaglieri poi. Occupazione
omeopatica. Credo che i ribelli non esistano realmente nell'Albania;
e credo che l'Italia si fermerà a Valona. E credo anche che
Valona non correrà alcun serio pericolo
perché gli
albanesi hanno fucili
ma non hanno cannoni. Non esiste nel vero
senso della parola una Albania; gli albanesi sono divisi per ragioni
di razza e per ragioni di tribù
per cui un movimento organico
contro l'Italia non sarà
io penso
da temere.
Un punto che noi dobbiamo
considerare è la Svizzera; punto secondo me abbastanza oscuro.
È vero che possiamo ritenerci un po' rassicurati per il fatto
che il presidente della Confederazione è in questo momento un
italiano
in ogni modo è certo che lo stato d'animo dei
tedeschi della Svizzera è inquietante. La voce della razza
parla più forte della voce dell'unità politica; si
fondano delle leghe
si diffondono opuscoli che dicono: «Restiamo
Svizzeri»
si va cercando l'anima svizzera
ma credo sia
difficile trovarla.
Ad ogni modo è certo che
agli articoli del Popolo d'Italia si fanno dei commenti aciduli. Nel
complesso si può dire che nella Svizzera tedesca si è
sviluppato un movimento pangermanista che dimostra aperte simpatie
per gli imperi centrali.
(segue...)
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