(segue) L'Italia nel gennaio del 1915
(25 gennaio 1915)
[Inizio scritto]

      Altri sintomi dimostrano che si trama qualche cosa contro l'interesse del popolo italiano che si tenta di ripetere un giuoco che è riuscito sempre in parte almeno alla monarchia di Savoia la quale ha fatto secondo la vecchia immagine repubblicana la politica del carciofo cioè a dire dello sbafo. Ci vediamo dinanzi molte eventualità. Per me non è ancora scomparsa la eventualità più grave cioè di un aiuto sia pure negativo agli imperi centrali magari semplicemente mettendo contro la frontiera occidentale il famoso tamburino di cui parlava Bismarck che costringerebbe la Francia a spostare parte delle sue truppe verso la frontiera italiana.
      C'è un'altra eventualità che la neutralità duri sino alla fine del conflitto. C'è tutto un lavorio parlamentare inteso a riportare sugli scudi Giovanni Giolitti. La catastrofe stessa del terremoto offrirebbe ai nemici del gabinetto Salandra l'occasione di abbatterlo e ciò a causa delle deficienze e della impreparazione di cui hanno dato prova a Roma in quei giorni le autorità costituite dalle ferrovie all'esercito alla burocrazia. Certo lo spettacolo che ci si è offerto in questa circostanza è semplicemente scandaloso e turpe. Si rimane un po' con l'animo serrato pensando che lo stato maggiore non è riuscito a mandare in quattro giorni 20.000 uomini ad Avezzano. In caso di mobilitazione tutto sarà preparato ma è certo che questo terremoto ha rialzato le azioni della neutralità. Basta sentire i discorsi del popolino il quale constatando tanta sventura si domanda se sia il caso di andare a cercarne altre alle frontiere.
      Il giuoco di Giolitti sarebbe quello di mantenere la neutralità assoluta fino alla fine del conflitto negoziando la neutralità. Per questo necessita che Giolitti ritorni al potere necessita che i giolittiani se la intendano con i socialisti è sarà quindi necessario che i socialisti partecipino al potere nel quale caso io penso hanno già pronta la giustificazione: diranno che per evitare la guerra val bene la pena di sobbarcarsi la croce del potere e di rimangiarsi tutte le dichiarazioni sulla lotta di classe sull'antimilitarismo sulla partecipazione dei socialisti al potere.

(segue...)