(segue) L'Italia nel gennaio del 1915
(25 gennaio 1915)
[Inizio scritto]
Un altro sintomo è la
massoneria: essa non è stata all'altezza della situazione in
questi sei mesi di neutralità. Ci sono state circolari quasi
clandestine; una associazione simile
avrebbe potuto fare qualche
cosa di più per creare uno stato d'animo bellicoso nel paese.
Il contegno anguillesco dei radicali
è un altro sintomo. Nel
mese di settembre essi erano molto bellicosi e volevano la guerra a
fondo; ma poi a poco a poco si sono smorzati i loro ardori
ed adesso
molta parte dei radicali è per il mantenimento della
neutralità assoluta.
Altra eventualità
eventualità poco lieta
è che Salandra si accorga del
giuoco e mobiliti prima della riapertura della Camera che è
fissata per il 18 febbraio; e sarebbe la guerra. Ora la guerra che
trae le sue origini da una rivalità parlamentare è una
guerra che bisogna sorvegliare attentamente perché è
una guerra che può essere piena di sorprese.
Secondo me credo che in caso di
guerra si debba lasciare la più ampia libertà allo
Stato Maggiore. Gli avvocati che fanno della politica dovranno
tacere
perché si perdono tutte le guerre durante le quali
esiste una rivalità fra l'autorità politica e
l'autorità militare. Ma è possibile che Salandra faccia
allora una guerra diplomatica
faccia la guerra per evitare il
ritorno di Giolitti
per consolidare la sua posizione
e faccia una
guerra diplomatica
magari di accordo con la Germania. La Germania
in fin dei conti
è governata da una cricca di cinici
da
gente che giustifica tutto; da gente che ha definito i trattati un
pezzetto di carta che si possono gettare nel cestino quando faccia
comodo. Niente di più probabile dunque che se domani l'Austria
si trovasse nella posizione più critica
nella posizione la
più disperata
la Germania la abbandoni al suo destino e
consenta all'Italia il possesso di Trento e forse dell'Istria.
(segue...)
|