(segue) Dopo l'adunata
(28 gennaio 1915)
[Inizio scritto]

      Ma c'è on. Meda ed è formidabile. La guerra scatenata dall'Austria-Ungheria e dalla Germania ha profondamente alterate tutte quelle condizioni di fatto che potevano alterare la triplice di ieri ma non giustificano più quella d'oggi svuotata com'è d'ogni significato. L'equilibrio internazionale è spezzato on. Meda e tutte le preghiere del nostro papa ad esempio non bastano a ristabilirlo. O prima o poi on. Meda la triplice alleanza è destinata a saltare. Se il blocco austro-tedesco vince ed inghiotte ed umilia semplicemente la Serbia e sposta in qualche modo il cosiddetto equilibrio balcanico se insomma l'Austria vittoriosa si riapre la strada verso Salonicco l'Italia — oltre alle minacce immediate e alle possibili non lontane rappresaglie — sarà offesa nei suoi fondamentali interessi e dovrà — in condizioni infinitamente più difficili delle attuali — sguainare la spada per tutelarli. Se — viceversa — il blocco austro-tedesco è battuto la triplice decade di fatto: l'Italia farà la sua guerra per ottenere le terre soggette all'Austria-Ungheria. E allora poiché altre eventualità non sono possibili se ne deduce che ci può essere on. Meda una triplice di domani; ma è certo che quella d'oggi è né più né meno che una semplice «finzione» diplomatica destinata a lacerarsi ad un prossimo urto con la realtà.
      Denunziare la triplice alleanza è un atto di coraggio ma soprattutto un atto di «lealtà». Come si vede siamo esattamente agli antipodi del vostro pensiero on. Meda. Infatti aspettare a denunciare la triplice nel momento in cui Austria e Germania saranno sull'orlo della rovina può non essere simpatico; ma rivendicare — oggi — la libertà d'azione e l'autonomia dell'Italia è cosa che tutti troveranno giusta e normale. La «non» avvenuta denuncia della triplice può spiegarsi in un sol modo: che l'Italia ritenga ancora possibile di correre in aiuto — se ne avrà il bisogno — degli imperi centrali; il che significherà che l'Italia — e in caso di vittoria e in caso di sconfitta — avrà lavorato alla propria rovina. Anche l'altra ipotesi — quella vagheggiata dai germanofili — cioè l'intesa italo-tedesca a spese dell'Austria-Ungheria importa in ogni caso e di necessità la fine ingloriosa della triplice alleanza.

(segue...)