(segue) Dopo l'adunata
(28 gennaio 1915)
[Inizio scritto]

      Terzo comma importante: l'azione dei fasci. Azione nel duplice senso di pensiero e di opere. Per queste ultime noi siamo pronti e attendiamo l'ora propizia che non può né deve essere lontana... Ma l'on. De Ambris nel suo forte discorso ha tracciato a grandi linee tutto un programma di revisionismo teorico rivoluzionario. Egli ha detto che un vangelo solo può bastare a una chiesa di credenti non a una collettività di liberi pensatori. C'è molta parte di verità nella critica «marxista» ma ve n'è anche nella ideologia mazziniana. Proudhon ha qualche cosa (o molto) di vivo come gran parte dell'opera bakuniniana è ancora salda come granito di roccia. Vogliamo noi — spiriti spregiudicati — credere in un solo vangelo e giurare in un solo maestro? O non vale la pena — in quelle che sono epoche di liquidazione — di gettare nella grande cucina ardente della storia i nostri «valori politici e morali» per sceverare in essi l'eterno dal transitorio ciò che passa da ciò che non muore? È mai possibile nel campo sconfinato dello spirito la monogamia delle idee? Non è ciò un «autonegarsi» alla più diretta e profonda comprensione della vita e dell'universo? La vita è varia complessa multiforme: ricca di possibilità fertile di sorprese prodiga di contraddizioni. Chi è lo stolto che pretende di violentarla nel breve capestro di una formula nella schematica proposizione di un dogma? Libertà dunque: libertà infinita! Sandor Petofi gridava:

      La vita mi è cara       l'amore ancor più;       ma per la libertà       li dò entrambi!

      Libertà di ripudiare Marx se Marx è invecchiato e finito; libertà di tornare a Mazzini se Mazzini dice alle nostre anime aspettanti la parola che ci esalta in un senso superiore dell'umanità nostra; libertà di tornare a Proudhon a Bakunin a Fourier a S. Simon a Owen e a Ferrari e a Pisacane e a Cattaneo... agli antichi e ai recenti; ai vivi e ai morti purché insomma il verbo sia capace di fecondare l'azione... Il De Ambris non poteva — data l'ora e il luogo — che affacciare la possibilità e la necessità di questa demolizione e ricostruzione di dottrine; ma io credo che — passata la tormenta della guerra — questo sarà il compito arduo e preliminare della nuova critica socialista.

(segue...)