Bancarotta
(23 febbraio 1915)
L'Avanti! deve — per le
necessità di partito — gonfiare ed esaltare la
manifestazione panciafichista inscenata domenica scorsa
ma la verità
è ch'essa è stata un fallimento quasi generale
e
in
talune località
disastroso e vergognoso. La solennità
è mancata
e per le defezioni sintomatiche di molte
organizzazioni economiche
e per l'intervento dei «fascisti»
i quali in tutti i luoghi hanno mostrato di non temere le violenze
dei neutralisti e sono giunti — qua e là — ad
imprimere alla manifestazione un carattere precisamente opposto a
quello desiderato dal partito socialista ufficiale. No: quella del 21
febbraio non è stata una giornata gloriosa per il socialismo
italiano. Lo si sa bene in via San Damiano e anche in via del
Seminario. Ma occorre «gonfiare» la cronaca per dare
ancora un residuo d'illusione alle masse dei tesserati. D'altra parte
i discorsi di molti oratori deputati sono stati tutt'altro che
«neutralisti assoluti». Eccezion fatta dell'on. Treves
il quale — com'è noto — ha dei buoni motivi
d'indole strettamente personale per deprecare la calamità...
domestica dell'intervento
molti altri oratori
come l'on. Marangoni
l'avv. Scota
hanno ammesso il dovere della «difesa nazionale»
e qualche cosa di più... Le masse
che credevano finalmente di
ricevere una parola d'ordine per l'«azione» contro la
guerra
sono rimaste disorientate e deluse. È stato facile
all'anarchico Borghi di denunciare — in pieno comizio a Bologna
— l'insincerità e la vuotaggine dell'ordine del giorno
proposto dai socialisti. Si tratta veramente di una commedia per la
«salvazione dell'anima». Di positivo nulla! Di coraggioso
nulla! Di socialista — soprattutto — nulla!
La neutralità socialista
ha celebrato domenica il suo karakiri. Ora l'orizzonte è
sgombro
la via è libera. Restano dei «professionali»
del socialismo obbligati a rimuginare delle frasi prive di senso
teorico e reale. La guerra sarà.
(segue...)
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