(segue) «Parecchio?»
(7 marzo 1915)
[Inizio scritto]

      Supponiamo — per un momento — che l'Austria-Ungheria accetti il «punto di vista» prospettato in questi giorni dalla stampa germanica. È — aggiungo subito — una ipotesi assurda o quasi. La Germania ha un interesse supremo ad evitare che l'Italia scenda in armi contro gli alleati di Ieri. Ma per l'Austria-Ungheria può essere un'altra cosa. L'Austria-Ungheria può anche ragionare come certi giocatori che sono sulla via di rovinarsi: vanno in fondo e rischiano il tutto per tutto. O si salva l'impero o salta! Un impero «mutilato» da tre o quattro parti non è più un impero non è più l'impero della Felix Austria. Può darsi dunque che l'Austria-Ungheria preferisca giocare tutte le carte prima di dichiararsi vinta prima di cedere un sol metro quadrato di territorio all'Italia.
      Ma supponiamo che i consigli della Germania trovino benevola accoglienza nelle sfere ufficiose di Vienna. Supponiamo che — per una insperata combinazione — i diplomatici d'Italia ottengano non il «parecchio» ma il «tutto» e cioè il Trentino unilingue e bilingue — almeno sino al confine napoleonico se non proprio fino al Brennero — Trieste e l'Istria Pola Fiume Che cosa succede? Escluso a priori che l'Italia possa partire in guerra contro la triplice intesa l'Italia dovrà prendere formale e solenne impegno di mantenere la neutralità sino... al congresso della pace. Neutralità benevola si capisce; quindi contrabbandiera e affamatrice dell'Italia; una neutralità equivalente a una collaborazione passiva. Invece degli uomini forniremo ai nostri ex alleati armi munizioni viveri. Bismarck in fondo non chiedeva soldati all'Italia ma un aiuto negativo. Va da sé che l'accordo austro-italiano su tali basi significherebbe un consolidamento della triplice alleanza... Va da sé che noi dovremmo limitarci a «contemplare» gli avvenimenti che si svolgono nel Mediterraneo orientale riservandoci di presentare i nostri «piati» al congresso della pace... colla prospettiva di vederci presi giustamente e bellamente in giro...

(segue...)